Seducimi con un sorriso

Stop a muscoli e stop alle parole. Le donne non amano gli uomini che puntano sull’aspetto fisico e sull’ego ma si lasciano conquistare dalla simpatia e dal fascino di un sorriso sano. È quanto emerge dal sondaggio di Astra Ricerche per White Now Men, e da un singolare studio giornale studentesco The Tab sui ragazzi che frequentano gli Atenei: una ricerca condotta su 11.549 studenti universitari britannici ha rivelato le percentuali di studenti vergini in base al percorso di laurea.

A quanto pare il messaggio del sorriso, unito (e qui c’è la sorpresa) alla passione per l’arte e la sociologia formerebbero un cocktail esplosivo in campo seduttivo. Il gentil sesso non resiste a una bocca ben curata (e su questo nulla in contrario), ma che non esageri in frasi mirate a colpire dando il meglio di sé o in tante inutili chiacchere. Essere conquistate da poche parole – ma buone – è quanto preferiscono donne e ragazze stanche di sentirsi raccontare quanto i “cacciatori” siano abili nel loro lavoro, preferiscano l’ultimo modello di iPhone a un libro o un film d’azione a una mostra d’arte.

E queso non perché le donne amino in assoluto cultura e simpatia, ma perché l’autocelabrazione e gli obsoleti “affari maschili” hanno fatto il loro tempo con il solo risultato di etichettare gli uomini come aitanti burattini fedeli alla vecchia immagine del “duro”.

Essere accolte da un sorriso, ascoltate senza sguardi troppo impegnati. È questo ciò di cui hanno bisogno le donne per essere conquistate. E anche quello a cui aspira il “sesso forte”. Il fine è quello di evitare alcuni degli errori classici che gli uomini commettono nella seduzione: cercare di conquistare una donna provando a ottenere la sua ammirazione, tentando di impressionarla.
 
Per essere interessante l’uomo dovrebbe mostrarsi sicuro di sé. E solo il silenzio può essere sinonimo di questa dote; il sorriso rende l’idea di apertura, voglia di serenità e appagamento che ogni donna cerca per sentirsi protetta e appagata. Quando per l’uomo è il momento di parlare, non è consigliabile fare l’elenco delle qualità che possiede, piuttosto raccontare le sensazioni che si provano nel guardare un’opera d’arte, una città o un paese straniero o i comportamenti degli uomini di fronte a un determinato avvenimento.

Tutte ai piedi di sociologi o critici d’arte con denti bianchi? Forse no. Ma un passo avanti verso nuove armi di seduzione – lasciando a casa il manuale del “maschio cacciatore” – potrebbe essere un buon inizio…