Al museo Fisogni un pieno di ricordi

Un viaggio indietro nel tempo e, soprattutto, nei gusti e nelle abitudini di un paese attraverso un excursus affascinante di memorabilia legati al mondo dei motori. Succede al Museo Fisogni di Milano che riapre dopo quasi 15 anni per mostrare al pubblico la propria collezione di 5.000 pezzi inerenti alle stazioni di servizio, tra cui targhe, compressori, oliatori, grafiche pubblicitarie, gadget e giochi.

La storia del Museo è quella di un sogno e di una passione, quella di Guido Fisogni, imprenditore del varesotto appassionato del settore che nel 1966 decide di dedicare uno spazio ad hoc ai pezzi collezionati negli anni appartenenti alle stazioni di servizio in funzione tra il 1892 e il 1990. Un impegno che è valso all’iniziativa un titolo da Guinness World Records, vista l’ampiezza della collezione. 

 

“Tutti gli oggetti della mia collezione hanno delle peculiarità che li rende unici – afferma Guido Fisogni -. Tra i tanti posso citare il più curioso che è sicuramente la bombola del gas Petrogaz che si apre e diventa un portabicchieri e bottiglie. I più pregiati invece sono il pezzo “benzina pura” con la parte alta che ricorda le pensiline delle prefetture e dei comuni facendo riferimento, a loro volta, al saluto romano. Anche i distributori su ruote dei primi del novecento sono unici. A questi aggiungo il caricatore di accendini Agip trovato una sola volta in quarant’anni di ricerche”.

E per via di questo prestigio, il museo ha riaperto le porte in occasione della settimana del design milanese. E le soprese non finiscono qui. Cambia la sede e raddoppiano i metri della superficie, con uno spazio espositivo interno di 400 mq ed un cortile interno di 500 mq, immerso in un giardino secolare di 15.000 mq. di servizio. E tra i visitatori, c’è chi già scalda, per l’appunto, i motori.