E’ il personaggio tra i più discussi e imprevedibili dell’ingessato calcio di casa nostra. Massimo Ferrero, 63 anni, detto “Er Viperetta”, Presidente della Sampdoria da giugno del 2014, ma soprattutto Produttore cinematografico, è pronto a tornare al vecchio amore. “Sono all’estero e sto lavorando x darvi e farvi vedere un grande capolavoro cinematografico” ha twittato ieri ai suoi 70 mila followers attraverso il profilo del noto network sociale, il cui account non a caso é @unavitadacinema. I successi della Samp hanno evidentemente restituito fiducia al Ferrero produttore, che in fondo non ha mai nascosto di averci quasi sempre rimesso nel mondo che una volta si definiva della celluloide. In fondo è l’Azienda casearia fondata del suocero e gestita in società con la moglie ed ereditiera Laura Sini a tenere a galla la holding di famiglia, mentre il cinema – inclusa la Ferrero Cinemas Group, che gestisce 60 sale in Italia, incluso l’Adriano di Roma- resta poco più una scommessa, quasi mai vinta.
Ma Ferrero è un entusiasta, disincantato e fuori dagli schemi, da prendere così, per come viene, con le sue gaffe, l’esultanze da avanspettacolo e le dediche alle belle giornaliste. Per qualcuno è un bluff, una tragicomica rappresentazione della decadenza del calcio tricolore. Ma la chiosa nazional popolare del suo tweet – “noi ITALIANI SIAMO I MIGLIORI IN TUTTO W L’ITALIA”, scritta volutamente in maiuscolo e quindi “urlata” come da gergo della rete – rappresenta appieno le sfumature di un personaggio molto poco spigoloso, tanto da sembrare irreale se messo a confronto con il mondo che lo circonda.