Si vocifera che la diva più famosa del pop sia arrivata a Milano con un entourage degno di un sultano. Jet privato, 58 persone di staff, ognuna delle quali impegnata nelle più piccole minuzie operative. D’altronde per una star del suo calibro, l’eccellenza è nei dettagli. Per questo motivo all’interno del gruppo, c’erano una decina di persone, adibite solamente alla sistemazione del trucco e del bellissimo abito disegnato da John Galliano per la Maison Martin Margiela. Un trionfo di nero e broccato con un lungo spacco laterale per la prima serata della Rai. Qualche siparietto piccato ha poi caratterizzato l’intervista a due. Prima il conduttore le fa una domanda e non la appena comincia a rispondere, prova a interromperla per aggiungere un particolare.
Lei, risponde con un gelido: “Scusami, stavo parlando io”. Poi, pone la stessa distanza con lo showman della Rai, diffidando della qualità del vino che lui le offre poco dopo. “Non ti preoccupare – commenta Fazio osservando lo scetticismo della cantante– non sbaglio il vino con te.”. Eppure, aldilà dei vezzi, pare che Madonna abbia parlato soprattutto di musica e del suo ultimo album “Rebel Heart”.
Un lavoro intenso del quale la cantante ha spiegato i messaggi universali contenuti in ciascuna canzone ed esibendosi dal vivo in prima mondiale nel brano Devil Pray. “Questa è canzone dice che non bisogna farsi prendere in giro. L’idea che le droghe possano farci sentire bene è un’illusione. Se diventiamo schiavi della droga, ci faremo solo del male”. Infine, un pensiero conclusivo dedicato alla libertà: “Essere una cattiva ragazza non equivale a essere libera, ma io dirò sempre quello che voglio. Da piccola sentivo di vivere come in una gabbia: ho provato a uscirne con la poesia, la danza, la musica, il cinema, e alla fine ce l’ho fatta!”. Perché Madonna è sempre Madonna.