Secondo Melanie L. Shoup-Knox e R. Nathan Pipitone, rispettivamente professoresse associate della James Madison University e Adams State University, la voce delle donne è potenzialmente in grado di trasmettere messaggi criptati sullo stato di fertilità e rendersi quindi meno o più appetibile agli occhi, anzi alle orecchie di un maschio.
“Physiological changes in response to hearing female voices recorded at high fertility”, questo il titolo della ricerca, ha dimostrato che il periodo di fertilità di una donna è in grado di produrre effetti ormonali tali da influenzare il tono della laringe e trasmettere così informazioni importanti nel processo di seduzione. Più una donna è fisiologicamente pronta al concepimento, più il potenziale partner ne avverte la capacità procreativa. Per confermare l’ipotesi, lo studio ha coinvolto un largo insieme di uomini, inclusi caratteri omosessuali, che hanno ascoltato voci registrate di donne per alcuni minuti.
Alcune di esse erano durante la fase più fertile del ciclo mestruale, altre in quella minore, e altre ancora assumevano una vasta gamma di contraccettivi. Il risultato ha dimostrato che le voci considerate maggiormente attraenti dagli uomini e che davano un responso fisiologico maggiore, come aumento della frequenza del battito cardiaco e cambiamento dello stato dell’epidermide, i cosiddetti brividi, erano proprio quelle emesse dalle donne in una fase alta del periodo di fertilità. Insomma, la capacità di selezione della natura, sembra ancora una volta più forte del comune tacco a spillo.