Nel mare di diete più o meno veloci, più o meno ‘folli’, sono sempre le iperproteiche quelle che fanno discutere. Protagoniste affermate dei media, da un lato sembrano dare risultati effettivi (dimagrimento veloce senza perdita di massa muscolare), ma dall’altro molti esperti le giudicano squilibrate e in certi casi addirittura nocive per l’organismo, soprattutto se applicate a lunghi periodi di tempo. La dieta chetogenica che spesso si sente nominare altro non è una dieta iperproteica, basata sull’assunto che togliendo all’organismo i carboidrati, esso andrà a ricavare il glucosio – il ‘carburante’ che gli permette di svolgere tutte le sue funzioni – dalla scomposizione di proteine e lipidi, bruciando molte calorie. Nella dieta chetogenica tuttavia le proteine che si assumono in quantità compensano la degradazione delle stesse da parte dell’organismo, cosa che preserva la massa muscolare.
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Con la dieta chetogenica si obbliga il corpo a bruciare calorie insomma, ma il laborioso processo di ‘estrazione’ del glucosio da proteine e lipidi implica anche un aumento dei corpi chetonici, che sono l’aspetto preoccupante delle diete proteiche, perché, in caso di squilibri e accumuli, il corpo deve smaltirli appesantendo fegato e reni, e quando non ci riesce possono insorgere disturbi e patologie anche gravi. Ecco che molte diete chetogeniche si devono seguire a cicli, oppure ad intermittenza, e in ogni caso non sono consigliabili le versioni fai-da-te. Uno specialista dovrebbe sempre seguirvi se intraprendete un regime alimentare simile, o perlomeno dovete attenervi alla guida precisa di chi l’ha inventata. Fanno parte delle diete chetogeniche, con le dovute varianti, la Dukan, la tisanoreica, la Atkins (anche se in questo caso è integrata), la Scarsdale, la dieta del sondino, la Sears.
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Ma nella pratica, cosa si può mangiare? Le diete cheteogeniche possono far dimagrire fino a 2 kg a settimana basando la propria alimentazione su proteine (carni, pesce, uova), verdure (a basso contenuto di carboidrati, quindi no a patate, piselli, carote, sì a funghi, asparagi, brocclo) e grassi (oli vegetali, ma anche grassi animali e formaggi). In generale, ma ogni dieta ha le sue varianti, si procede con una fase iniziale di ‘scarico’ in cui si favorisce l’induzione della chetosi e si assumono pochissimi carboidrati, e poi si ha una fase di ricarica in cui si integrano i carboidrati. Si tratta di un regime dietetico che seguono molti sportivi e soprattutto i body builders, che necessitano di rimanere asciutti e con una massa muscolare tonica e vigorosa.