Democrazia dal basso, capacità di creare valore attraverso l’uso delle piattaforme social e infine un impellente desiderio di partecipazione. Tutte parole stranote al gergo politico contemporaneo che trovano espressione concreta nell’impegno di due giovani blogger straniere contro una scuola trascurata e inefficiente. In principio fu Martha Payne, nove anni, da Argyll, in Scozia, che cominciò nel 2012 a documentare attraverso NeverSeconds, blog creato con la supervisione del padre David, la scarsa qualità del cibo servito nella mensa della propria scuola. Stesso atteggiamento di denuncia ma riferimenti geografici diametralmente opposti per Isadora Faber, quattordici anni di Florianopolis, capitale dello Stato carioca di Santa Catarina.
La Faber, ha dichiarato di essersi ispirata al lavoro della Payne nell’aprire anch’essa un diario virtuale dal titolo Diario De Classe. Questa volta però lo sguardo si allarga dalla questione alimentare, fino a documentare il degrado strutturale e morale della propria scuola. Banchi rotti, bagni senza porte, soldi pubblici spesi per pagare un imbianchino che in un periodo di tempo di due anni non è riuscito a portare a termine il proprio lavoro; il Diario De Classe, riporta, fotografa e chiama all’appello lo sdegno popolare.
Eppure le due baby attiviste non sono sole nella vasta prateria del web. Alla determinazione della denuncia risponde con entusiasmo il popolo degli utenti. E la reazione collettiva in entrambi i casi è fin da subito di solida partecipazione. Oggi, sopo due anni di attività, NeverSeconds festeggia il traguardo delle 10 milioni di visite e Diaro De Classe è seguito da circa 632 mila di follower.
D’altronde almeno nel secondo caso, la storia di Isadora tocca un nervo scoperto nella storia delle politiche pubbliche brasiliane. É sufficiente pensare come il paese sudamericano occupi oggi il penultimo posto in classifica, superato solo dall’Indonesia, nella lista dei 40 paesi inclusi dal Pearson Institute’s Global Index of Cognitive Skills and Educational Attainment Report.
Tuttavia, il sentimento di coraggio unito all’innocenza ha generato più di un’antipatia. La Faber è stata oggetto di minaccia da parte di numerosi insegnanti e amministrazione scolastica, oltre a vedersi assaltata la propria casa con un lancio di sassi da parte di anonimi. Atti isolati, spesso intimidatori, che non scalfiscono la volontà di chi racconta la verità dei fatti. Isadora ha dunque dichiarato di recente che nonostante le minacce ricevute, sono proprio queste ultime a dimostrare la giustezza del progetto online. Status dopo status, le nuove generazioni combattono le carenze del sistema scolastico e non smettono di desiderare un luogo di apprendimento confortevole e funzionante per tutti gli studenti in grado di far sentire la propria voce anche attraverso la rete.