Moltissime persone sono legate al rito della birretta dopo lavoro, del bicchiere di vino per aperitivo, del cocktail quando si esce la sera. E magari più di uno, s’intende. Ma quasi nessuna di loro sa che durante il semplice aperitivo ha già ingurgitato una quantità di calorie pari ad una cena con dessert. Se al posto di una birra media avessimo ordinato una fetta di torta al cioccolato, per esempio, o invece di un bicchiere di vino bianco dei bastoncini di pesce fritti, avremmo assunto le stesse identiche calorie. Ma siccome non lo si sa, non ci si pone certo il problema: una ricerca condotta dalla Royal Society of Public Health e pubblicata sul DailyMail ha confermato che le persone non conoscono le tabelle nutrizionali degli alcolici, e naturalmente il motivo principale è che, a differenza delle etichette degli altri alimenti, vino e compagnia bella non sono tenuti a precisare quante calorie per unità (e carboidrati, zuccheri, proteine, etc) contengono.
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Questo crea una discreta confusione, perché si sa che gli alcolici sono calorici, ma non si conosce esattamente quanto, e questo porta a minimizzare la questione. Ma, continua la ricerca, se sull’etichetta del vodka tonic ci fosse scritto che equivale ad una ciambella ricoperta di cioccolato forse non lo si ordinerebbe con tanta leggerezza. Lo studio si è svolto andando nei supermercati, al reparto alcolici, e nei bar, chiedendo alle persone in procinto di comprare un drink se conoscessero il suo valore nutrizionale. Il risultato è che circa il 90% degli intervistati non conosce le calorie di una pinta di birra, il 75% non sa quante calorie contiene un bicchiere di vino, mentre almeno due terzi delle persone hanno espresso il desiderio di poter leggere questi valori su un’etichetta, come accade per gli altri cibi.
Perché se considerate che le calorie medie che dovrebbe assumere una donna in una giornata sono circa 2000, e solo una pina colada ne contiene 644 (quanto un Big Mac), le somme non sono difficili da trarre. L’allerta obesità legata al consumo di alcolici non è da sottovalutare insomma, tanto che la Royal Society of Public Health ha voluto rendere note queste tabelle esemplificative per dare un ‘volto’ ai numeri che a volte da soli non bastano: oltre al paragone pina colada e panino di McDonald, evidenzia la corrispondenza tra i cosiddetti Alcopop (bevande alcoliche miscelate a base di alcol e succhi di frutta che vanno tanto nei paesi anglofoni) con una fetta di pizza (inglese), tra una birra grande e un fetta di torta al cioccolato, tra un bicchiere di vino e i bastoncini di pesce e tra un cocktail come il vodka tonic e una ciambella al cioccolato. Dato che si avvicinano le feste e l’orizzonte è fitto di abbuffate e alcolici, pensateci: rifiutare una fetta di panettone per un bicchiere di spumante potrebbe non valere la pena.