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Presepi di sabbia; l’Italia di roccia onora la tradizione

La rappresentazione classica si fa eco-menica da Rimini a Lignano

Presepe di sabbia
Presepe di sabbia
Natale è forse la festa nazionale maggiormente capace di abbattere confini fisici e politici per unire la penisola nel classico rito del presepe natalizio. Questa volta però la tradizione si modifica nel solco di un’abitudine che da Rimini a Lignano vede protagonista il più marittimo dei materiali; la sabbia. Il presepe cosiddetto balneare, è un evento artistico che rinuncia alla forma classica della messinscena festiva per sostituirla con una variante ecologica fatta solo di polvere di roccia.  
Succede a Terrazza a Mare, sulla spiaggia della località marittima di Lignano Sabbiadoro, dove prende vita l’undicesima edizione del presepe balneare cittadino. Dal 6 dicembre, al posto del classico tappeto di lettini e ombrelloni, un’immensa scultura di oltre 300 metri cubi di sabbia provenienti dall’arenile di Lignano,  modella i volti della Natività.
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Artefici della maestosa opera, sono un gruppo di professionisti appartenenti all’Accademia della Sabbia, organizzazione che da anni lavora con il materiale naturale per creare opere artistiche dal sapore unico. Dopo il Friuli, si approda in Emilia Romagna, a Rimini, dove un team internazionale ha creato presso la spiaggia a nord della città, un’immensa scenografia ecumenica ispirata alla nascita di Gesù. 

Tutti pazzi per il presepe atipico? Non proprio. Il fenomeno, se da un lato sembra stupire gli animi più indifferenti al rito delle celebrazioni, dall’altro è un evento che potrebbe far storcere il naso agli integralisti della tradizione. Ma il presepe di sabbia, assicurano gli organizzatori, non ha solo un valore di puro entertainment. La roccia sgretolata e impiegata per dare vita all’immaginario tipico della cristianità, sottolineerebbe infatti il forte legame della manifestazione con uno stile di vita semplice, povero e artigianale. Insomma tutto cambia perché nulla cambi davvero.