Il mondo è pieno di contraddizioni e ingiustizie: al di là dallo scenario comune, quello fatto di traffico e consumismo, esistono realtà e persone che si trovano a convivere con problemi di tutt’altra natura: fame, alto tasso di mortalità, malattie, assenza d’istruzione, carenza di strutture sanitarie adeguate nonché estrema povertà.
C’è chi dimostra di avere un cuore tenero e tende la mano ai più bisognosi: dal 2003 si rinnova la solidarietà del mondo della moda che, lontano dalle passerelle, è protagonista di un nobile gesto, sostenere l’iniziativa “Frimousses de Créatures” e l’UNICEF per un importante evento di beneficenza che va in soccorso ai bambini del Darfur, una delle nove province storiche del Sudan, una zona problematica su cui è necessario lavorare al fine di assicurare a ogni individuo il diritto alla vita.
La lista delle collaborazioni è lunga e vanta nomi cari al panorama dell’haute couture internazionale, designer di maison importanti quali Marc Jacobs, Chanel, Dior, Prada, Gucci, Missoni, Lanvin e, per il terzo anno consecutivo, protagonista assoluto sarà Dolce&Gabbana.
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Il duo di stilisti, Domenico Dolce e Stefano Gabbana, presterà ancora una volta la propria creatività per un’importante causa sociale, come? Dando vita a un’esclusiva bambola in resina con il volto dipinto a mano: il suo nome è Violetta e non si ispira alla star sfornata da Disney Channel bensì alla protagonista de “La Traviata” di Verdi ed è pronta a richiamare l’attenzione con il suo elegante e pomposo abito in pizzo nero con fusciacca in raso rosso che cinge la vita impreziosita da una broche in cristalli. A rendere unico e speciale l’outfit, il gioiello che cinge il collo, una croce dorata con pietre nere, un classico della maison italiana.
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Questo prezioso capolavoro è stato esposto dal 18 novembre al Theatre du Chatelet per essere poi battuto all’asta durante in occasione di una serata di gala che si è tenuta a Parigi lo scorso 24 novembre. I proventi della vendita andranno a sostenere la azioni dell’Unicef a tutela dei bambini del Darfur: i numeri generati da questo nobile gesto sono importanti, solo nel 2012 sono state salvate più di 300mila vite mentre, lo scorso anno, i frutti dell’evento sono stati sostanziosi, si sono infatti raccolti più di 185. 000 euro.