C’è chi ha imparato a non buttare nulla, ma proprio nulla, tanto da aprire un ristorante dove non viene prodotta spazzatura, e chi ha imparato a riutilizzare tutto, senza sprecare nulla, per preparare pasti con meno di 2 euro. La necessità aguzza l’ingegno, ma non è solo per risparmio o per ecologia che si impara ad utilizzare tutto ciò che normalmente si butta: è anche una divertente sfida alla creatività, uno stimolo a spremersi le meningi e provare a riciclare, riutilizzando gambi, bucce, torsoli, acque di cottura, tutti quegli elementi che a pasto pronto finiscono nella pattumiera dell’organico. Ecco alcuni esempi di come utilizzare questi elementi di scarto.
Torsoli di cavolo: la parte centrale del cavolfiore (ma anche del broccolo, della verza, del cappuccio) viene quasi sempre buttata perché dura. Invece è un ottimo ingrediente per brodi, vellutate, per realizzare zuppe e minestre saporite in cui aggiungere il riso per esempio, o la pasta. Basta lasciarlo bollire a lungo come si fa con il classico brodo di verdure, magari aggiungendo una carota, una cipolla e una patata.
Foglie di carciofo. Le foglie troppo dure dei carciofi sono perfette per preparare decotti purificanti. Piuttosto amari certo, ma sono dei concentrati di benessere. Se preparate un risotto ai carciofi invece, aggiungete una o due foglie di scarto al brodo con cui cuocete il riso (non di più, o il sapore amaro prevarrà). Foglie di ravanello: non si utilizzano quasi mai, eppure lavate e tagliuzzate sono perfette per dare carattere ad un’insalata, o una frittatina.
Bucce di carota, scarti di cipolla, coste di sedano molto dure: tritate tutto, aggiungete un pizzico di sale, compattate a formare dei cubetti, metteteli nei contenitori per preparare il ghiaccio e congelate. Avrete preparato del dado vegetale casalingo da utilizzare per preparare soffritti veloci o minestre. I baccelli dei piselli, appena sbollentati in acqua salata, sono buonissimi, e ottimi per comporre una crema da spalmare sul pane o una vellutata di verdura.
Bucce di mela, pera, carota: frullate fino a diventare poltiglia, sono possono diventare l’ingrediente aromatico e fruttato di impasti per torte o biscotti. La buccia delle patate invece, ben lavata e asciugata, si può friggere per ottenere delle deliziose chips! Ancora, le bucce di carota, la parte verde del porro, le foglie esterne dell’insalata si possono frullare aggiungendo magari pinoli, un cucchiaio di ricottam oppure nocciole, o ancora aglio e olio, per creare dei pesti e dei battuti da spalmare sulle tartine.
Acque di cottura (di spinaci, cavoli, verze): tutte sono ottime basi per brodi e minestre, vellutate e passati. Ma si possono anche utilizzare come base aromatica per besciamelle al posto del latte (o con solo una parte di latte), come acqua in cui cuocere la pasta o il riso per dare un aroma e una colorazione particolare, come parte liquida di un impasto (le sopracitate polpette e sformati ad esempio). Infine, una volta freddate sono anche ottime per abbeverare le piante di casa.