Nel Menu del locale, sono previste sia la versione classica del piatto (cipolle, salsa allo yogurt e harissa), la declinazione vegetariana e la versione gourmet a base, tra gli altri, di guacamole, lardo, salsa al pistacchio, crema al carciofo o al tartufo, friarelli. Dietro la filosofia di Mariù non c’è solo la giusta ricetta ma una visione di un settore, quello gastronomico, che deve necessariamente coniugare la scelta di un prodotto monotematico, con la qualità del prodotto e la velocità vorticosa delle abitudini quotidiane.
I due giovani imprenditori hanno quindi creato una start up, Foodation, che ruota intorno a tale concept accattivante di cucina del futuro. Perché guardare però all’Oriente per esaltare l’italianità del servizio e del prodotto? In questo caso il made in Italy non sta nelle radici del cibo ma nella cura impiegata per produrlo e commercializzarlo. Non importa insomma da dove vieni, ma come ti vendi e come rendi possibile la ricontestualizzazione che nasce dall’incontro tra due culture differenti. Per questo il melting pot non è solo in cucina ma anche negli arredi e nel packaging. “Mariù – raccontano i due soci – la parte a quadretti richiama le pagine del quaderno di ricette della nonna, quello da cui sono ripresi gli ingredienti gastronomici, come friarelli, pomodori secchi, mostarda…Il motivo sull’altra parete è stato pensato in esclusiva da noi per richiamare la sagome dei mattoni frangisole, quelli delle case di campagna, che poi ritroviamo nel bancone. Gli arredi sono proprio le sedie e i banchi di scuola, adattati a una clientela adulta, perché la nonna oltre a essere un’ottima cuoca è anche una maestra di vita! Da Macinata invece troviamo alle pareti pannelli che riproducono il motivo pied de poule e principe di Galles, una mucca la cui sagoma è disegnata da un filo di tessuto, quello usato dal sarto per intenderci, proprio perché da Macinata l’hamburger lo realizzi su misura!”. Un angolo di Turchia a Milano ma con lo sguardo ben rivolto alle guglie della Madonnina.