I primi freddi si avvicino e sorseggiare un bicchiere di vino rosso potrebbe essere una delle soluzioni strategiche per scaldare l’animo delle più freddolose. Infatti, il tradizionale calice di vino durante i pasti è addirittura consigliato dalla medicina casereccia di tutto il mondo.
Ma quando i bicchieri diventano quattro, cinque o addirittura sei, i freni inibitori decidono di abbandonare il nostro corpo per cercare lidi più sicuri. Ecco allora che si fa viva in ognuno di noi la convinzione di essere immuni agli effetti dell’acool e, dopo il classico gioco “un bicchiere tira l’altro”, ci ritroviamo, per così dire, “brilli”.
Tuttavia, l’unico risvolto spiacevole dell’esilarante serata si farà sentire al risveglio: il cosiddetto “Hangover”. Nel mondo esistono diverse soluzioni, alcune incredibilmente bizzarre ed altre decisamente più plausibili, per sopravvivere ai postumi di una nottata trascorsa tra le danze e la brezza dell’acool.
In Scozia, ad esempio, i “grandi estimatori” della birra sono soliti consumare una colazione a base di pancetta, salsiccia, uovo fritto, fagioli e pomodori. I Vietnamiti, invece, combattono il mal di testa con una sorta di pozione magica a base di polvere di corno di rinoceronte ed acqua calda.
In Turchia si sopravvive al duro risveglio degustando un ottimo piatto di Trippa ed in Australia pane e Vegemit sembrano andare per la maggiore. I peruviani, invece, sembrano non aver paura della reazione del proprio partner ed a colazione optano per una gustosa zuppa di pesce con succo di limone, aglio e peperoncino.
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Infine, in Germania amano consumare i filetti di aringa con cetriolini e cipolle, mentre in Giappone sembrano essere ghiotti di albicocche disidratate e sottoaceto. Tuttavia, la tradizione più strana arriva dalla Mongolia dove il “giorno dopo” si mangia un occhio di pecora accompagnato da un ottimo succo di pomodoro.
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