Da sex symbol a madre di famiglia: l’attrice inaugura una nuova fase della sua carriera con “Tartarughe Ninja”
C’è stato un periodo, che risale a sette anni fa, in cui il nome
Megan Fox era piazzato all’interno di qualsiasi Top 20 nei motori di ricerca su internet. Le foto di ogni suo spostamento arrivavano nel mondo digitale nemmeno un minuto dopo essere state scattate. C’erano blog totalmente incentrati su di lei, utenti ipnotizzati dal suo corpo e pronti a cercare ogni foto che scoprisse perfino un centimetro della sua pelle.
Sul grande schermo la macchina da presa di
Michael Bay le sfiorava le curve mostrandola in posizioni a tutti gli effetti osé nel franchise di “Transformers”. Nasceva una sex-symbol pronta a regnare in un periodo durato almeno cinque anni. Poi improvvisamente la Bad Girl – che non faceva mistero nelle interviste di aver provato le droghe e si apriva sulle sue preferenze sessuali miste – si è ritirata in un silenzio monastico, abbandonando sia lo status di sex-symbol sia i riflettori. E abbracciando la maternità.
Foto: MEGAN FOX, DIECI COPERTINE MOZZAFIATOSposata dal 2010 con il collega Brian Austin Green, l’ex David Silver della soap anni Novanta “Beverly Hills 902010”, Megan Fox è oggi madre di due figli: Noah Shannon, nato nel 2012, e Bodhi Ransom, nato lo scorso febbraio. Ridimensionando il suo status di celebrità, l’attrice ventottenne torna sul grande schermo nei panni di April O’Neil, brava ragazza pronta a proteggere i suoi nuovi amici mutanti in “Tartarughe Ninja”. “Ero una ragazzina quando nel 1991 ho visto le tartarughe ninja al cinema – racconta la Fox – In quel film c’era perfino il rapper Vanilla Ice alla fine. Fu amore a prima vista. Interpretare questo ruolo mi ha riportato all’infanzia”.
E’ vero dunque che sei stata tu a insistere per entrare nel film?
Sì. Ho combattuto parecchio e scritto tantissime email a Michael Bay che ha prodotto il film. Alla fine mi ha aperto le porte.
Nel film interpreti una reporter d’assalto. Ti vedresti mai in queste vesti nella vita?
Assolutamente no. E poi guardate il mio personaggio all’inizio: eccola nei panni di un’intervistatrice pronta a coprire eventi mondani per il suo canale televisivo. Red carpet o roba del genere. Lei aspira a qualcosa di più, ecco perché è infelice.
Non credo che vorrei far parte di quell’ambiente. Non mi piacerebbe affatto coprire eventi frivoli e inseguire le celebrità.
Ok, magari ti piacerebbe essere una reporter impegnata in tematiche più serie?
Questo è l’altro problema: sono molto sensibile e vengo letteralmente sopraffatta davanti alle vere news che accadono nel mondo. Quelle serie. Succede dunque che mi blocco. Ecco diciamo che fare la giornalista non è un’opzione.
Una delle tue peculiarità è recitare in film in cui c’è un alto tasso di tecnologia. Prima in “Transformers” e ora con le tartarughe…
E’ vero, ma questa volta avevo l’occasione di recitare davanti ad attori in carne e ossa. Non me li dovevo immaginare dato che sul set c’erano gli attori pronti alla performance-capture (lo stesso processo di realizzazione di Gollum ne “Il signore degli anelli”, N.D.R.). Dunque è stato più facile. E soprattutto c’erano meno esplosioni del solito!
Ho una teoria: ognuna di loro ha una personalità particolare nella quale una determinata fascia di pubblico può rispecchiarsi. È una specie di formula perfetta. Direi che io sono come Michelangelo…
Dunque ti reputi spassosa?
Non è forse vero che tutti noi abbiamo il nostro lato bambinesco ancora dentro di noi? Ce lo abbiamo eccome e tendiamo a ignorarlo. Direi dunque che questo film è un biglietto per risvegliare quel bambino dentro di noi. A qualsiasi età.
C’è qualche altra qualità che ti appartiene?
Forse sono anche malinconica come Leonardo. Ma la verità è che non mi piace esplorare questo lato della mia personalità.
Tartarughe Ninja è distribuito nei cinema da Universal Pictures.