Se un’attività commerciale ti regala dei prodotti cosa vuole in cambio? La tua fidelizzazione, si sarebbe detto un tempo, ma oggi la risposta è: pubblicità sui social network, ovvio. Dopo il ristorante che offre pasti in cambio di foto su Instagram (foraggiato da marchi di prodotti alimentari), la app che ti fa viaggiare gratis se fai recensioni, e è il momento del supermercato che propone lo scambio cibo-pubblicità senza il denaro come veicolo, ma le fotografie dal cellulare opportunamente pubblicate online.
Accade in Danimarca, a Copenhagen dove da poco meno di un mese ha aperto i battenti il Freemarket, negozio di alimentari dove si può fare la spesa incitati dallo slogan ‘try before you buy’ (‘prova prima di comprare’), ossia prendi, fotografa, assaggia, pubblica foto, descrizione e recensione del prodotto su Facebook, Twitter o Instagram. Prima di fare la spesa occorre registrarsi su sito ufficiale di Freemarket, e accettare di pagare un abbonamento mensile di 2,50 euro che servirà alle spese di gestione. Naturalmente questa iscrizione prevede che si forniscano dati utili alle aziende, come età, sesso, hobby, impiego: il negozio è una startup lanciata da un gruppo di giovani formatisi nel mondo del marketing e della comunicazione pubblicitaria, che hanno ideato un nuovo modo di operare nel loro settore adattandolo alle abitudini contemporanee.
E quale abitudine, o forse dovremmo dire mania, è più contemporanea del fare foto a ciò che si mangia pubblicandolo sui social network? A disposizione del Freemarket per ora c’è un numero limitato di marchi, che hanno colto l’occasione per testare le reazioni degli acquirenti su una serie di prodotti ancora non presenti sul mercato internazionale. Si possono portare a casa solo 10 prodotti al mese purché siano diversi tra loro (non vale fare maxi-scorte di un alimento), e, come provetti critici gastronomici, una volta assaggiati e fotografati si dovranno recensire sui social network.
Tutto torna: si mangia senza mettere mano ai risparmi, si fotografa tutto ciò che si acquista, e si ha non solo il diritto, ma il dovere di esprimere pubblicamente il proprio parere, mentre le aziende riducono la probabilità di lanciare sul mercato un nuovo prodotto fallimentare. Test, pubblicità, social network e risparmio si concatenano l’uno all’altro in un esperimento che ad un mese dal suo inizio ha avuto già ampio successo, tanto che si pensa di riproporlo anche in altri paesi.