Sessantacinque anni e non dimostrarli. Il calcio balilla, o biliardino, fate vobis, supera l’età pensionabile senza avere alcuna voglia di ritirarsi. Anzi. Una data controversa, perché prototipi e miglioramenti si sono susseguiti per tutti gli anni Trenta e Quaranta.
I primi esemplari furono realizzati con cassoni artigianali e omini in legno, corredati da aste. Le porte, invece, erano ricavate da fori sui cassoni, ed erano arricchite da secchielli appesi o teli per proteggere dai goal tutti i passanti. Tante, troppe le teorie, che ricondurrebbero le origini dello “sport da tavolo” in Francia, Germania e Italia. E, come sorprendersene, ogni Paese si attribuisce la paternità dell’idea.
Ma era il 31 agosto 1949 quando il marsigliese Marcel Zosso, primo artefice della grande produzione industriale, arrivò a Roma per presentare questo “cassone” in legno. Dove, strano a dirsi, ha trovato fornitori tra i produttori di casse da morto. I primi biliardini avevano uno scopo più che nobile, in quanto servivano alla riabilitazione psicomotoria dei reduci di guerra. L’ipotesi del secondo nome “calcio balilla” sembra legata proprio a questo utilizzo. E man mano che i soldati, al termine della guerra, tornavano nelle loro case, la voce di questo “scatolone” si diffuse sempre di più.
La famiglia Garlando è stata tra le prime a produrre calcetti: risale al 1950 il primo di una lunga serie, tanto da diventare, nell’arco di qualche anno, leader mondiale del settore. Ancora oggi. Il vero boom risale soprattutto negli anni Novanta, quando all’estero iniziarono a costituirsi federazioni e associazioni, e ad organizzarsi campionati e tornei. Anche internazionali.
Un successo inarrestabile, che coinvolge e sorprende sempre di più. Lo scorso dicembre a Nantes sono andati in scena i campionati mondiali: cinquecento giocatori, quaranta nazioni e sei titoli in palio. E, mentre tutti erano impegnati a tifare Italia durante i Mondiali brasiliani, si svolgeva il primo torneo virtuale di calciobalilla ai rigori. Altro che passatempo da oratori e centri per anziani.