La Mostra del Cinema di Venezia non ha mai assegnato il Leone d’Oro alla Carriera a chi si occupa di montaggio. Lo ha fatto ieri 2 settembre, per la prima volta, assegnandolo ad una donna: Thelma Schoonmaker. Non sono particolarmente noti al grande pubblico i nomi dei montatori, e ancora meno quando si tratta delle donne che si occupano di questo settore, eppure il loro contributo al successo (o al fallimento) di un film è immenso. E’ con il montaggio che una pellicola diventa accattivante, o lenta, veloce, noiosa, intensa, ritmata, complicata; l’editing, per dirlo all’inglese, è ‘il battito di cuore’ di un film, citando una arci-nota affermazione di Jean-Luc Godard. E Thelma Shoonmaker ha fatto pulsare il cuore a decine di capolavori della cinematografia: in particolare, è la spalla di Martin Scorsese più o meno da sempre.
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Pluripremiata, ha già all’attivo tre premi Oscar ricevuti per il montaggio di alcune delle più famose pellicole del regista (‘Toro scatenato’, ‘The Departed’ e ‘The Aviator’), due BAFTA (sempre per ‘Toro scatenato e ‘Goodfellas‘) e decine di nominations, Thelma Schoonmaker completa la sua bacheca di statuette con un Leone d’Oro alla Carriera. Il premio le è stato consegnato nel tardo pomeriggio di ieri durante una cerimonia presso la Sala Grande del Palazzo del Cinema.
Il Leone d’Oro nell’ambito del montaggio conferma una volontà da parte degli organizzatori e la giuria del festival di premiare gli aspetti tecnici della cinematografia, ossia tutti quei tasselli che, pur in maniera meno palese di altri, sono fondamentali per l’incastro complessivo che rende l’opera indimenticabile. Nel caso dei film di Scorsese l’apporto di Thelma è stato sempre imprescindibile: si narra che i due si conobbero ai tempi del college, quando a lei venne assegnato da un professore l’incarico di montare un cortometraggio del futuro regista. Da lì in avanti, salvo un periodo in cui la Schoonmaker non poteva esplicitamente lavorare per Scorsese a causa di questioni burocratico/legali e perciò lo affiancava ‘ufficiosamente’, cominciò un percorso che si potrebbe quasi definire di coppia, un’ascesa dorata verso l’Olimpo del cinema. Oltre alle pellicole sopra citate per cui la montatrice ha vinto l’Oscar e il BAFTA, non si possono dimenticare le scene al cardiopalma di ‘Cape Fear’, le intriganti relazioni de ‘L’età dell’Innocenza’, il luccicante ‘Casinò’, le pittoresche ‘Gangs of New York’, la misteriosa ‘Shutter Island’, l’adrenalinico ‘The Wolf of Wall Street’.
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Thelma Schoonmaker si è conquistata un posto d’onore nel mondo della cinematografia, facendo diventare il suo linguaggio, il suo stile, il suo sguardo una firma distintiva, tanto da meritarsi un premio che alla sua categoria Venezia non aveva mai attribuito. Chapeau!