In Italia il 67% delle donne porta una taglia dalla 44 in su. Questo significa che per gli standard della moda più della metà delle italiane sono taglie forti. Con queste nozioni Elisa D’Ospina apre il suo libro ‘Una vita tutta curve’ (Giunti editore), pubblicato questa primavera: snocciolando un dato utile a rendersi conto che se tutte le donne dovessero assoggettarsi alle dittatura della taglia 38 scomparirebbe la bellezza mediterranea. Lei è una delle modelle curvy più richieste, e da anni si batte per la ‘rivoluzione formosa’, ovvero per l’abbattimento di quello standard, di quel canone irreale che vuole che le ragazze belle siano per forza magrissime, ossute.
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Canoni estetici imposti dalla moda che finiscono per far sentire inadeguata la stragrande maggioranza dell’universo femminile, che in una taglia 38 fatica ad infilarci una gamba, anche se nei negozi di abbigliamento poi è quella che trova, con enorme contraccolpo all’autostima. Missione di Elisa D’Ospina è la lotta contro i disturbi alimentari, che porta avanti facendo informazione e campagne, perché per le donne è fondamentale imparare a vivere con serenità il proprio corpo. Nel suo libro, un po’ biografia un po’ self-help, Elisa D’Ospina racconta la sua vita, da ragazza di provincia (è nata vicino a Vicenza) a modella richiesta sulle passerelle internazionali senza cedere alla dittatura della taglia, delle diete punitive, delle sedute massacranti di palestra. Racconta di aver avuto difficoltà da ragazzina, quando già il suo fisico prorompeva sia per le curve sia per l’altezza, e di aver trovato qualche porta chiusa all’inizio della carriera, ma lottando contro pregiudizi e canoni imposti è riuscita a portare in passerella e sulle copertine delle maggiori riviste di moda la sua morbida taglia 48.
La femminilità, la bellezza, la sensualità sono concetti molto più ampi di una misura di giro vita. Elisa D’Opina lo dimostra e si impegna a diffondere il messaggio online (è web-editor del canale Vogue Curvy), in televisione come opinionista, sulle riviste e ora nel suo primo libro. Già agli inizi della carriera ha lanciato campagne di sensibilizzazione contro la magrezza imposta dal sistema moda, nel 2009 il Ministero della Salute l’ha voluta come testimonial de ‘La tre giorni della salute’. Perché ricordiamoci che l’eccesso di peso porta a grossi scompensi di salute, così come la magrezza estrema, ma tra obesità e anoressia c’è un universo di taglie sane, belle e sensuali.
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I concetti fondamentali sono due: sentirsi bene con sé stesse, sempre, perché l’amore per il proprio corpo nasce innanzitutto da una condizione mentale (e i disturbi dell’alimentazione difatti quasi sempre celano malesseri molto profondi) e non farsi influenzare dai canoni della moda a tutti i costi, perché ogni donna è diversa e il bello è proprio questo. Il messaggio di Elisa D’Ospina, se possiamo permetterci di interpretarlo, è quello che la taglia non esiste, non ha nessun valore, l’importante è stare bene con sé stesse ed essere in salute.