In Tasmania ci sono belle cittadine, c’è arte, storia, architettura, cultura gastronomica, ma è soprattutto la natura che lascia a bocca aperta e rende questa terra unica al mondo. L’isola a sud dell’Australia ospita scenari naturalistici di rara bellezza, con una varietà di paesaggi che sorprendono viste le dimensioni ridotte (circa 62 mila metri quadrati), eppure proprio la sua lontananza dalla terraferma ha fatto in modo che qui si conservassero specie animali e vegetali uniche al mondo. Al contrario, i suoi abitanti indigeni, gli aborigeni tasmaniani, non sono riusciti a sopravvivere all’avvento dei colonizzatori, e ad oggi non esiste più alcun essere umano con sangue puramente tasmaniano.
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Per arrivare in Tasmania occorre prendere un volo per Hobart, la piccola e graziosa capitale dell’isola, più o meno da tutte le maggiori città Australiane. Una volta arrivati, è piacevole dedicare qualche giorno di relax nella città alla scoperta dei suoi edifici georgiani, del pittoresco porto, delle viuzze acciottolate e del MONA, il museo di arte ‘antica e nuova’ dell’area di Moorilla, per poi buttarsi a capofitto nell’esplorazione dell’incontaminata natura tasmaniana.
Wineglass Bay
La costa orientale offre scorci sull’oceano da togliere il fiato. Alle porte del Freycinet National Park, con il quale condivide un’area costiera, si trova la baia di Oyster (Great Oyster Bay). Qui sono diverse le località di mare che offrono acque cristalline, possibilità di snorkeling e immersioni da sogno, spiagge incontaminate, ma forse la perla tra tutte è la Wineglass Bay, sulla penisola di Freycinet, luogo da cartolina. Risalendo la costa verso nord, si arriva all’idilliaca Bay of Fires con la sua sabbia bianca intervallata dalle rocce rossastre, e dove alle spiagge da sogno si alternano i percorsi nella natura del Mount William National Park, in cui è possibile fare escursioni. E magari incontrare qualche cuorioso wallaby.
Russel falls
Imperdibile l’area delle cascate di Russel Falls, immerse nella foresta pluviale del Mount Field National Park. Se subite il fascino delle aree paludose, dei fiumi che danzano con la terra in un’eterna lotta tra acqua e suolo, dove decine di specie di uccelli trovano il loro habitat ideale, l’area delle Tamar Island avrà di che stupirvi. Scegliere tra i parchi naturali è un’impresa ardua, dato che ricoprono vaste aree dell’isola. Il Franklin Gordon Wild River National Park ospita gole profonde, cascate impetuose, foreste, boschi e laghi ed è Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Fra l’altro, è recente la conferma dell’ente di voler conservare sotto la sua ala una vasta porzione di foresta tasmaniana, a fronte della richiesta dell’Australia di diminuire la superficie protetta per poter procedere a disboscamento. Richiesta rifiutata e foresta salvata.
Un tratto dell’Overland Track
Altro luogo di singolare bellezza nell’isola è la foresta pietrificata di Kings Island, all’interno della Seal Rock State Reserve, con tronchi d’albero calcificati in una vasta area sabbiosa. Gli amanti delle vette montane ameranno il Cradle Mountain-Lake St Claire National Park, anch’esso Patrimonio dell’Umanità. E per i camminatori provetti, un’esperienza imperdibile è quella dell’Overland Trak, 65 chilometri di sentiero nell’outback (di cui naturalmente potete scegliere di percorrere solo una parte) da Cradle Mountain a Lake St Claire, passando per la montagna più alta dell’isola, il Monte Ossa. Con un po’ di fortuna sul vostro percorso incontrerete i simpatici wombat, i diavoli della Tasmania, i carinissimi quoll e i buffi echidna (formichieri con aculei).