Paese che visiti centimetri che moltiplichi. Si potrebbe riassumere così il rapporto causa-effetto di chi decide di provare i numerosi piatti tradizionali sparsi per il globo. Alcuni sono innocui dal punto di vista nutrizionale e gustosi al palato, altri, sotto un apparente aspetto di esotismo, nascondono sensibili pericoli per la linea. Se si vuole essere quindi viaggiatrici consapevoli, oppure no, meglio essere informate sui piatti più grassi della tradizione culinaria mondiale; eccone cinque.
Khachapuri, Georgia. Il piatto tradizionale prevede un letto di pasta di pizza riempito con formaggio, uova e burro fuso. Deep-Fried Mars Bars, Scozia. L’evoluzione dello sandwich è dolce e cucina il Mars comune in due pareti di pasta fritte in olio. Acaraje, Brasile. Un piatto cucinato con un impasto di fagioli, cipolla e sale fritto nell’olio di palma e condito con gamberi, vatapà, caruru e insalata. Calzone, Italia. Pasta della pizza e ripieno ricco di mozzarella, prosciutto e altri ingredienti calorici. Diminuiscono i grassi se viene cotto al forno e non fritto. Churros, Spagna. Retaggio della tradizione culinaria araba ricca di miele e sapori dolciastri, i bastoncini di pastella vengono fritti e serviti accompagnati da cioccolata calda.
A volte non è necessario superare le Alpi o valicare il Mediterraneo per incontrare pietanze dalle proprietà ricche e dai grassi abbondanti. In Sicilia, il trionfo dei piatti unici, portate elaborate e multistrato, non ha molto da invidiare alle ricche tradizioni internazionali. Il timballo di pasta, o le panelle fritte, fanno impallidire le pietanze esotiche con l’opulenza degli ingredienti e un gusto decisamente inconfondibile.