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Arte per il sociale contro le dipendenze patologiche 

Riuniti più di trenta artisti a supporto della comunità di recupero l’Approdo di Anzio

Pennello tela
 thinkstock
Creatività e impegno civile insieme per sostenere una delle tante realtà nazionali che da anni, con scarse risorse e molto impegno, lavora con le utenze interessate da numerose problematiche di dipendenza; dall’alcolismo, alla tossicodipendenza, fino alle nuove addiction come la ludopatia.
 
Artisti per l’Approdo”, dall’11 aprile, giorno del vernissage inaugurale, fino al 9 maggio presso gli spazi di Garage Carcani e Palazzo Odescalchi di Roma, supporta la comunità di recupero l’Approdo di Anzio attraverso la vendita a prezzo di studio di oltre trenta opere donate da un gruppo di artisti tra i più rappresentativi del panorama contemporaneo.
 
Il centro di trattamento laziale, impegnato fin dal 1993 in molteplici attività di contrasto alle dipendenze patologiche, versa oggi in precarie condizioni economiche in seguito al dissesto finanziario che interessa la Regione Lazio. Tra gli artisti coinvolti nel progetto, Luigi Billi, Marco Brandizzi, Francesco Cervelli, Cecilia Caporlingua, Sandro Chia, Gabriella Ciancimino, Valentina Conti, Marco Del Re, Alberto di Fabio, Pietro Paolo Fortuna, Shay Frish, Giuseppe Gallo, Marzia Grandini, Paolo Laudisa, Holly Lueder Emanuele Mascioni, Maria Martinelli, Coralla Maiuri, Caterina Nelli, Nunzio, Innocenzo Odescalchi, Francesco Patriarca, Luana Perilli, Julie Polidoro, Gianni Politi, Giuseppe Ragazzini, Sergio Sarra, Corrado Sassi, Paolo Tamburella, Delphine Valli, Alberto Vannetti e Venetia Young, coordinati e promossi da un gruppo di illustri curatori, Achille Bonito Oliva, Francesco Casale, Angelica Federici, Elisabetta Giovagnoni, Damiana Leoni, Cecilia Nesbitt, Vittoria Odescalchi e Edoardo Sassi.
 
Mi occupo di tossicodipendenza per provare a restituire ciò che mi è stato dato in passato come ex-utente – dichiara Alessandro Rossellini, operatore e responsabile dell’attività di fundraising di l’Approdo – la situazione finanziaria delle cooperative impegnate nel campo delle dipendenze è piuttosto critica, quindi ben vengano iniziative come queste che supportino e sostengano l’importante lavoro delle comunità di recupero”. Il sentimento di cooperazione sociale che caratterizza il lavoro della comunità di trattamento, attraversa così il mondo dell’arte per rispondere alla debolezza di politiche pubbliche scarsamente lungimiranti, con una rete di persone e talenti dal forte valore artistico e culturale. 
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