Ci sono luoghi che non vengono semplicemente ‘attraversati’ dalla storia, ma posti in cui essa si ferma, si congela, spazi da preservare, da rivivere, da continuare ad ammirare in virtù delle vicende che hanno ospitato. E non si tratta solo di monumenti, piazze, palazzi del potere: anche un ristorante può portare con sé tanta eredità storica e culturale, e certamente lo fa Del Cambio, pronto a riaprire i battenti dopo alcuni anni di chiusura.
Il ristorante più famoso di Torino ha annunciato la riapertura il 14 aprile, dopo aver subito un restyling che lo ha modernizzato pur senza intaccare lo spirito risorgimentale di cui si nutre. Fondato nel 1757, a due passi dalla sede da Palazzo Carignano, sede della Camera dei Deputati all’epoca, Del Cambio era il ristorante preferito di Camillo Benso Conte di Cavour, che qui veniva a mangiare la finanziera piemontese nel suo tavolo riservato, e proprio qui attendeva i responsi delle votazioni in Parlamento. La sua ‘nicchia’ è stata preservata dal restyling del nuovo ristorante, ed evidenziata da una targa commemorativa, mentre il resto del locale ha subito un ammodernamento rigorosamente conciliato con lo stile risorgimentale che lo caratterizza.
Una ristrutturazione audace, pensata in grande, un progetto che è partito grazie a Michele de Negri, che ha deciso di risollevare lo storico ristorante dalle ceneri (un tracollo finanziario della passata proprietà costrinse a chiudere i battenti) pur ricevendo qualche critica per ‘l’esagerazione’ stilistica. L’imprenditore, con una carriera nelle tecnologie mediche ma una grande passione gourmand, si è avvalso dell’opera di artisti come Michelangelo Pistoletto, Pablo Bronstein, Izhar Patkin, che hanno allestito gli spazi interni con un nuovissimo gusto moderno, accostato a stucchi e lampadari di cristallo antichi.
Ma l’anima di un ristorante non risiede solo nell’estetica della sala: è dalla cucina che si capisce se risplenderà o no. Del Cambio promette menù d’eccellenza grazie allo chef piemontese Matteo Baronetto, che riproporrà i sapori della tradizione locale con un pizzico di contemporaneità. Baronetto è lo storico ‘secondo’ di Carlo Cracco, suo braccio destro per molti anni a Milano, e ora andrà a dirigere la cucina di uno dei ristorante più famosi d’Italia, con tanto di congratulazioni di Masterchef-Cracco. La cantina, che vanterà circa 2000 etichette e 18000 bottiglie, sarà curata dal sommelier Fabio Gallo. Mentre il direttore di sala tornerà ad essere Daniele Sacco.
Quanto si spenderà per mangiare a Del Cambio? Il prezzo di una cena si aggira intorno ai 120 -130 euro, mentre per un light lunch si potranno spendere circa 35 – 40 euro. Novità della riapertura, il Bar Cavour, nel quale si potranno sorseggiare cocktails a partire da 15 euro, dove si potrà gustare una sorta di brunch a 70 euro. Tra velluti rossi e tradizione piemontese, il Risorgimento italiano è servito.