Che la mostra di Klimt a Milano fosse una delle più attese dell’anno in Italia si sapeva, ma il successo che ha riscosso nei soli primi giorni dell’apertura è andato oltre le aspettative. ‘Klimt. Alle origini del mito’ nel fine settimana ha registrato centinaia e centinaia di visitatori, creando una fila all’ingresso che di rado si vede per una mostra. Saldamente legata all’immaginario pittorico, l’arte di Klimt è stata protagonista della Secessione viennese ed ha impresso nella memoria collettiva alcune delle suo opere più famose: chi non conosce ‘Il Bacio’ o ‘Le tre età della donna’? Chi non riconoscerebbe la mano che ha dipinto quei quadri dorati come mosaici bizantini?
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Tuttavia la mostra milanese ha il merito di aver portato in Italia un Klimt meno noto, più intimo, un pittore agli esordi e contestualizzato nel suo nucleo familiare. E forse proprio la curiosità di conoscere il Gustav Klimt alle origini del mito, come enuncia il titolo dell’esposizione, ha fatto sì che il pubblico accorresse numeroso. Poco di ‘già visto’ è presente alla mostra che Palazzo Reale ha realizzato in collaborazione con il Museo Belvedere di Vienna – Österreichische Galerie Belvedere (promossa dal Comune di Milano-Cultura, organizzata e prodotta da Palazzo Reale, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group) e curata da Alfred Weidinger, studioso di Klimt, con la collaborazione di Eva di Stefano.
Fino al 13 luglio 2014 si possono ammirare venti oli del grande pittore (un numero elevato se si considera che al mondo sono solo 100 i dipinti di cui si ha notizia certa). Gioiellino della mostra, la riproduzione dell’originale del ‘Fregio di Beethoven’, esposto nel 1902 nel Palazzo della Secessione di Vienna, che occupa un’intera sala in cui immergersi totalmente nell’opera grazie all’accompagnamento delle note della Nona sinfonia di Beethoven.
Come accennato, la mostra si propone di esplorare i rapporti familiari e affettivi del pittore, andando a scoprire gli esordi della sua carriera alla Scuola di Arti Applicate di Vienne, le sue passioni come il teatro e la musica, attraverso opere provenienti da altri musei come ‘Adamo ed Eva’ o ‘Salomé’. Il percorso espositivo si concentra inoltre sulle opere giovanili, sulla formazione, sugli inizi come decoratore di edifici. Non mancano ovviamente alcuni dei suoi grandi capolavori, come ‘Famiglia’, ‘Fuochi Fatui’ (nell’immagine, olio su tela, 1903 – Copyright Alfred Weidinger) il già citato ‘Adamo ed Eva’, ‘Acqua in Movimento’, ma saranno le opere meno note e quelle che ne contestualizzano la carriera le vere protagoniste.
KLIMT. Alle origini di un mito
Palazzo Reale, Milano
Fino al 13 luglio 2014