Il Cile ha dato vita alla stupenda favola chiamata Tic-Toc, l’Area Marina Protetta che vanta una superficie di circa 90mila ettari. Lo stato sudamericano dopo quindici anni di intensi lavori è riuscito a creare un luogo dove alle balenottere azzurre ed agli altri mammiferi marini viene offerta la possibilità di sentirsi al sicuro, lontano dagli abusi dell’uomo.
Il progetto, inizialmente promosso dalla Fondazione Melimoyu e poi sostenuto da diverse organizzazioni, tra cui il WWF, ha l’obiettivo di proteggere il mare cileno dalla pesca insostenibile e dall’acquacoltura. “Questo parco marino è un dono e una grande eredità per i nostri figli”, ha dichiarato Isabella Pratesi, responsabile programma di Conservazione Internazionale del WWF Italia. “Tic-Toc sarà finalmente tutelata: le sue acque ricche, le innumerevoli specie e preziosi ecosistemi saranno conservati per il benessere delle balenottere azzurre e per quello delle generazioni che verranno”.
L’Area Marina Protetta Tic-Toc sorge sulla costa meridionale del Cile, nel Golfo di Corcovado, nonché una delle zone più ricche di biodiversità di tutta la penisola sudamericana: oltre alla balenottera azzurra, in queste acque vivono anche altri importanti mammiferi come due specie di delfini (Cephalorhynchus eutropia e Lagenorhynchus australis) e due specie di lontre marine in via di estinzione. Ma non solo, insieme all’istituzione di Tic -Toc, il governo ha anche stabilito una seconda Area Marina Protetta Costiera, ad Aysén, in modo da poter consolidare un importante polo di conservazione nella zona.
“Il Cile ha urgente bisogno di una rete di aree marine protette lungo la costa e il Parco Marino Tic-Toc e l’area protetta Aysén fanno da apripista, e speriamo che servano come modello da replicare nel resto del Paese”, ha detto Carlos Cuevas, fondatore e direttore della Fondazione Melimoyu.
Vicino all’inimitabile bellezza del Golfo di Corcovado, sorge l’arcipelago di Chiloé. Un complesso di isole dall’incredibile fascino, di cui la più grande porta il nome di Isla Grande de Chiloé. Lunga 180 chilometri e larga 50, le sue due città principali sono Castro, la capitale, e Ancud, la vecchia capitale della provincia. Le leggende ed i racconti dei pescatori sui pirati e vascelli fantasma sono davvero numerose e sanno rendere l’atmosfera dell’isola ancora più magica.
Ma leggende a parte, l’isola di Chiloè merita di essere visitata per il suo lato selvaggio e naturale, le sue chiese in legno, le barche multicolori dei pescatori e la sua cucina. Viene soprannominata spesso come “la grande porta per la Patagonia”, da qui, infatti, partoni gli itinerari più suggestivi ed estremi diretti nella Terra del Fuoco. Gli utenti di Tripadvisor hanno giudicato l’hotel Centro de Ocio Hotel & Spa il miglior posto dove soggiornare. La struttura è situata a Castro e sembra godere di un panorama inimitabile sulla città e sull’intera isola.