Compie mezzo secolo il personaggio femminile che odia la minestra e sogna la pace nel mondo
Giro di boa nel settembre 2014 e nessun segno di corrosione nell’humor acre che l’ha resa famosa come simbolo di sagacia femminile su carta.
Mafalda, la bambina di 6 anni nata il 29 settembre del 1964 dalla penna del disegnatore argentino
Joaquín Lavado, in arte Quino, condensa in pochi anni di vita uno spirito pacifista, attitudine anticonformista e candore senza precedenti nel porre domande di difficile soluzione al mondo degli adulti. Puntualmente, quest’ultimo, non risponde.
“
Papà mi spieghi perché il mondo va male?”, oppure “
Fermate il mondo… voglio scendere”, sono solo alcune delle espressioni, diventate aforismi nel tempo, che hanno descritto lo spirito battagliero della cinquantenne infante di fronte a un mondo bizzarro e incomprensibile che sembra voler alienare la coscienza femminile a un ruolo marginale, minoritario e flebile.
Domande che trovano una stretta attualità con la realtà contemporanea, ancora complessa, ancora poco reattiva nel rispondere alle esigenze di un cambio di ruoli per le donne, nella famiglia, nel lavoro e nella società. Insieme agli amici di sempre Felipe, Manolito, Susanita, Guille e altri, osserva le pazzie del mondo dal punto di vista di una mentalità aperta e virginale che non può fare a meno di stupirsi delle stranezze che accadono nell’universo che le ruota attorno.
La creazione dell’ormai più che ottantenne Quino, nasce nel 1964 come personaggio realizzato per sponsorizzare un’azienda di elettrodomestici sul quotidiano Clarín. L’accordo per la pubblicazione salta ma dopo pochi anni il fumetto approda su El Mundo segnando l’inizio di un successo mondiale. Come racconta Quino in occasione dell’inaugurazione della mostra a tema Mafalda appena chiusasi a Angouleme: “Mafalda sognava di cambiare il mondo; ed era frutto del mio ambiente, di una nonna comunista e di me stesso, che amavo la musica americana“.
Mafalda arriva in Italia nel 1968, e la penisola nostrana è anche il luogo di un’apparizione politica ben definita. Nel 2009, in pieno clima anti-berlusconiano, l’inossidabile femminista appare sul quotidiano La Repubblica con uno slogan deciso: “
Non sono una donna a sua disposizione” recita arrabbiata all’indirizzo di un destinatario abbastanza riconoscibile.
Dal 1964 a oggi, le storie di Mafalda ricordano a tutto il mondo la forza del cambiamento che la ragazzina portava con sé. In Italia le celebrazioni iniziano con gli eventi e le mostre ospitate dalle maggiori fiere del libro come la Fiera del libro per ragazzi di Bologna a marzo, il Salone del libro di Torino a maggio e il Festiva della letteratura di Mantova a settembre. L’8 marzo, in occasione della festa delle donne, Mafalda sarà tra le protagoniste della mostra ‘Le donne del fumetto’ allo Spazio Wow di Milano, in un anno speciale per la cugina dei Peanuts e parente di tutti gli idealisti passati e presenti.
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