C’è stato un momento storico in cui si invocavano le quote rosa, e si guardava con ammirazione a certi paesi del nord dove le donne ricoprivano la metà dei ruoli istituzionali e pubblici. Vuoi vedere che, a sorpresa, non c’è più bisogno di una legge che lo stabilisca perché la cultura stessa della società sta cambiando e sta lasciando spazio ad una nutrita schiera di donne al comando? La risposta sembrerebbe affermativa, almeno a giudicare dalla rappresentanza femminile alla NATO, che con la nuova ministra itlaiana Roberta Pinotti arriva a battere il record di donne alla Difesa di uno stato.
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Non che ci sia voluto molto a ‘battere il record’: sono in tutto 5 le donne che ricoprono il ruolo chiave nel dicastero dedicato all’amministrazione militare, ma a vederle tutte insieme in effetti sì, segnano una notevole rottura con il passato univocamente maschile, salvo rare eccezioni. In casa nostra invece, qualsiasi cosa si pensi del neogoverno Renzi un dato spicca agli occhi, cioè che esattamente la metà dei ministeri sono stati affidati a donne, altro elemento di evidente discontinuità col passato. E ritornando al dicastero della difesa, il record della Pinotti è duplice: non solo ha permesso alla NATO di raggiungere un numero di donne con quel ruolo mai visto sino ad oggi, ma è anche la prima donna nella storia d’Italia a ricoprirlo.
Accanto a lei alla NATO presiedono Mimi Kodheli, dell’Albania; Ursula von der Leyen, dalla Germania; Ine Marie Eriksen Soreide, dalla Norvegia; Jeanine Hennis-Plasshaert, dall’Olanda. Il colpo d’occhio che ha fatto scattare le agenzie di stampa e la parola ‘record’ è avvenuto all’incontro dei Ministri della Difesa del Consiglio del Nord Atlantico, presso il quartier generale NATO di Bruxelles, quando tutte e 5 le ministre hanno posato per i fotografi l’una accanto all’altra.
Ad oggi sono 28 i Paesi che aderiscono alla NATO, ossia l’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord, e l’alleanza risale al 1949: 65 anni per arrivare a 5 ministre. Non esattamente un processo rapido, ma per lo meno è in moto.