Con stili assolutamente differenti, i protagonisti della domenica di Milano Moda Donna sono ciascuno a modo suo emblema del Made in Italy: bastano Ferragamo e Dolce e Gabbana a far drizzare le antenne del mondo intero, se poi ci aggiungiamo Trussardi e Missoni il gioco è fatto. Riflettori puntati sulla quint’essenza del savoir faire italiano dunque (che attende oggi la ciliegina sulla torta firmata Armani), ma vediamo nel dettaglio cosa è stato proposto.
E’ una sorta di ‘nuovelle vague contemporanea’ ad ispirare Gaia Trussardi, che porta in passerella una donna uscita da un film di Godard o di Truffaut, “un’artista un po’ eccentrica e stufa delle regole, che vuole esprimersi senza orpelli”. Capi che rompono le convenzioni pur centellinando la stravaganza, forme over e volumi sovradimensionati nei maxipull e nei giubbotti, pantaloni ampi, bomber rovesciati e allungati, per una donna che predilige i tessuti maschili e la pelle. L’eccentricità c’è, ma è sapientemente dosata.
Calma e rilassata: questa è invece la donna Missoni. La maison si esprime attraverso la maglieria pura, la morbidezza della felpa, i colori che disegnano quadri astratti sui capi, forti ma non violenti. Outfit di grande portabilità, che strizzano l’occhio allo sportswear maschile ma sfoggiano una calda femminilità: gonne e abiti seguono morbidi le forme del corpo, avvolgendolo in una trama che protegge dal freddo. Il gilet si allunga sino al ginocchio, il parka si colora, il cappotto si imbottisce e mette il cappuccio.
Algida, avvolta in un bianco abbacinante come quello che accompagna i quadri nelle gallerie d’arte: la donna che sfila per Salvatore Ferragamo porta in passerella il trionfo dell’artigianalità. E’ la materia la vera protagonista della collezione di Massimiliano Giornetti: abiti belli da vedere, ma che soprattutto invogliano ad essere tastati, grazie ad intarsi, accostamenti di tessuti come la maglia morbidissima e la gonna a pieghe che paiono essere due mondi a parte e invece non lo sono, lavorazioni che associano drappi e chiffon. Il tutto unito dal rigore sartoriale emblema della maison.
Rulli di tamburi e squilli di trombe: entra in scena Dolce e Gabbana. Anche per questa stagione fuori calendario, la maison porta in passerella il tradizionale omaggio alla Sicilia, che per l’Autunno Inverno 2014 2015 diventa una terra incantata, abitata da fate e cavalieri (donne), elfi e lucciole, ricca di magie, sogni, giardini segreti. Favole e leggende del medioevo siculo, non prese troppo alla lettera ma piuttosto come punto di partenza per un divagare creativo, che ha avvolto i volti delle modelle in cappucci e passamontagna di lana ma anche incrostati di pietre, come una sorta di armatura preziosa. E ancora abiti con le fantasie degne di un film di Walt Disney, dagli animaletti della foresta a immagini simboliche come le chiavi, cappotti incrostati di pietre preziose con cappuccio di pelliccia, degno di una principessa da fiaba. il tutto presentato all’interno di una scenografia altrettanto fiabesca.