La sportiva nasce 23 anni fa nella città californiana di South Lake Tahoe, una località di circa 20.000 abitanti stanziata sulle rive del lago omonimo e meta sciistica racchiusa dai profili montuosi della Sierra Nevada. Cresciuta in una famiglia di 8 fratelli, si legge tra le note della biografia personale, ha da sempre respirato lo spirito della montagna. Camping, scalate e attività all’aria aperta fino a scoprire per la prima volta l’ebbrezza dello snowboard a soli nove anni. Quando ne ha quindici, vince la prima medaglia della sua carriera durante gli X Winter Games a Aspen, Colorado, qualificandosi in tale occasione come la più giovane atleta nella storia nella storia della manifestazione sportiva. 95.25 è invece il numero del punteggio di Sochi che le ha permesso di essere riconosciuta dalla comunità internazionale come campionessa indiscussa dello slopestyle.
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I successi sportivi, 7 medaglie agli X Winter Games, e un titolo olimpico freschissimo, riempiono la biografia di Jamie, ma quali sono gli aspetti personali che hanno portato la giovane americana a diventare il simbolo della discesa su tavola? La meditazione, il calore della famiglia e la libertà ispirata dalla natura del posto dove ha trascorso numerosi natali. Sì perché la Anderson sostiene che l’equilibrio fisico significhi soprattutto calma interiore; questo recita la scheda informativa del team USA. Poi parlano i social. Il profilo Instagram la ritrae nelle più contorte posizioni di benessere; in una stanza illuminata da candele profumate o su una tavola paddle nel mezzo di una superfice specchiata dai riflessi dell’acqua. Un po’ hippie e un po’ selvaggia, l’attitudine di questa ragazza californiana ha conquistato la pista innevata con insolito carisma e appropriandosi della più dolce delle vittorie.