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Lotta al cancro, addio ai pregiudizi

World Cancer Day 2014, una giornata per combattere i falsi miti intorno alla malattia

World Cancer Day Campaign
World Cancer Day website
Cancro? Non è necessario parlarne, non esistono sintomi visibili, non c’è nulla che si possa fare per prevenirlo e non esistono diritti garantiti per le cure. Queste le quattro principali credenze da screditare durante il World Cancer Day del 4 febbraio 2014, giornata promossa dall’UICC (Unione Internazionale Contro il Cancro), per promuovere l’informazione corretta sulla prevenzione della malattia e l’abbattimento di determinati stereotipi che ostacolano la lotta al cancro
 
Lo stile di vita e le abitudini alimentari occupano ancora un grosso peso nei fattori di comparsa di un tumore. Cambiano però gli approcci e gli ambiti di intervento. L’attività di sensibilizzazione portata avanti dall’organizzazione, mira in questo campo, a intervenire secondo politiche congiunte a livello individuale, comunitario e politico, per ridurre di un terzo la comparsa delle forme di cancro più comuni. 
 
Alcol, tabacco, dieta squilibrata e scarsa attività fisica sono i principali responsabili di uno stile di vita potenzialmente pericoloso. E a finire sotto accusa sono le abitudini scorrette tipiche dell’Occidente. Secondo il World Cancer Report 2014, l’alimentazione ricca di zuccheri, all’interno della quale le bibite gassate costituiscono un pilastro pericoloso, sarebbe uno dei fattori sui quali intervenire attraverso la tassazione elevata di beni considerati potenzialmente poco sani, oppure promuovendo la riduzione della percentuale di zuccheri presenti all’interno di tali prodotti. Per il consumo di tabacco, i possibili interventi vanno nella direzione di disporre di ambienti comuni che siano al 100% privi di fumo.

Il rapporto punta poi il dito verso il consumo eccessivo di carne processata come fattore di incremento di rischio di cancro al pancreas. Infine l’organizzazione ipotizza un nuovo scenario di intervento. Un ruolo fondamentale è occupato dalla diversa visione delle politiche di prevenzione della malattia. Queste ultime devono arricchirsi necessariamente di un approccio globale al tema. Servono azioni studiate che collochino l’individuo al centro di un complesso sistema di relazioni e abitudini personali, collettive e sociali. Solo intervenendo su questi aspetti sarà possibile generare stili di vita che siano radicalmente sani in tutti gli aspetti dell’esistenza.

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