Parole che possono essere pietre oppure argini all’interno dei quali far scorrere le diverse correnti che compongono oggi le relazioni tra persone. “Infiniti amori” e “Il lato oscuro degli uomini”, indagano da una parte, il mutato panorama delle relazioni affettive, dall’altra la questione maschile e l’insieme degli interventi adottati nei confronti degli uomini maltrattanti in Italia e nel resto del mondo. Due discorsi che partono dalla presa di coscienza della centralità di un sentimento, l’amore, che ha però bisogno di rigenerarsi e non interrompere il proprio discorso sui paradigmi della cronaca e degli stereotipi sessisti.
In “Il lato oscuro degli uomini” diventa invece centrale interpretare la violenza sulle donne focalizzando l’attenzione sugli autori della violenza: gli uomini maltrattanti. Chi sono, quali fattori generano l’esperienza cruenta e come intervenire pubblicamente. Un panorama di azioni che in Italia nasce fin dagli anni Ottanta in seno all’attività dei Centri anti-violenza e delle Case per donne maltrattate, e che si sta consolidando oggi grazie al lavoro di organismi come il CAM di Firenze e l’associazione Maschile Plurale.
Tutti i percorsi di riabilitazione iniziano il proprio cammino da una precisa considerazione sul tipo di cultura capace di generare violenza. Quest’ultima affonda le proprie radici nel modello di relazione patriarcale che identifica il desiderio maschile come esercizio e mantenimento di potere. Da questo focus prendono il via le due pubblicazioni legate dal filo rosso della necessità di un rinnovamento nei rapporti amorosi e affettivi. Percorsi diversi che analizzano, raccontano, suggeriscono senza imporre, ritratti intensi di nuove figure del sentimento. Amori eterosessuali e omosessuali, amori transessuali, amori migranti, amori in costruzione e amori che si guardano indietro per capire cosa li ha generati o distrutti in una diversa geografia del sentimento che aspira con determinazione a cambiare la cultura delle relazioni contemporanee.