Esiste un grande pregiudizio nel nostro paese nei confronti delle alghe marine, eppure si tratta di un alimento che in passato veniva consumato anche nel bacino mediterraneo, ed è molto comune nei paesi del nord Europa. Nei secoli si è perduta l’usanza di cibarsi con queste ‘verdure di mare’, tradizione che invece è più viva che mai nei paesi orientali, Giappone in primis, dove se ne consumano tonnellate pro-capite. Stanno timidamente facendo capolino sugli scaffali dei supermercati, trainate dalla riscoperta passione per il cibo biologico e gli alimenti esotici, e anche grazie all’ampio uso che se ne fa in erboristeria: ecco che si cominciano a conoscere questi nomi ‘strani’ come wakame, kombu, nori.
Le alghe edibili sono alimenti dalle virtù a dir poco portentose. Ne esistono centinaia di tipologie e colorazioni (brune, verdi, rosse), ed ognuna ha ovviamente le sue peculiarità, ma in generale sono tutte pressoché ipocaloriche, perfette quindi per regimi alimentari dietetici, e portano con sé sostanze benefiche in proporzioni assai più elevate dei vegetali di terra. Sono per esempio ricchissime di proteine (alcune talmente tanto che si consiglia di non eccedere nelle quantità), di carboidrati, si ferro, di iodio, di calcio; è ampio anche l’apporto vitaminico, in particolare di vitamina C, A e del gruppo B – scuole di pensiero differenti le ritengono fonte della rara Vitamina B12. Un interessante elemento che le compone, l’algina, è in grado di espellere dall’organismo sostanze tossiche e metalli pesanti. Alcuni studi le ritengono ottimi anti tumorali, altri le associano alla cura di gastriti e disturbi del fegato. Si pensa addirittura che incidano sull’aspettativa di vita altissima che c’è in Giappone, ritenuto il paese più longevo del mondo.
Assodato quindi che siano benefiche, come si consumano? Di solito si trovano essiccate, e sono ottime come aggiunta alle zuppe e minestre di ogni genere, ma alcune si prestano benissimo a condire la pasta o il riso, altre si possono saltare come contorno o friggere in pastella. Ecco le più comuni e alcuni utilizzi:
Nori: è conosciuta perché si tratta dell’alga che avvolge i maki giapponesi. Si presenta in fogli pressati, ed la più ricca di proteine; contiene Vitamina C e acidi grassi Omega 3, oltre che ferro e calcio. Potete consumarla con il sushi, ma anche scottarla direttamente sulla fiamma e sbriciolarla su un riso con le verdure, o addirittura su un piatto di spaghetti con i pomodori freschi per dare un aroma di mare al piatto. Consumatela essiccata o appena scottata perché con cotture prolungate si sfalda.
Wakame: consigliata nella prevenzione dell’osteoporosi, ricca di magnesio e calcio, diuretica, l’alga wakame è un ingrediente perfetto per zuppe e minestre, oppure essiccata ulteriormente in forno e sbriciolata su patate, carote, stufati di verdura.
Kombu: l’alga kombu si presenta in fogli spessi, ed è ricchissima di iodio. Ideale da aggiungere alle minestre o ai legumi in ammollo e in cottura, perché ne facilita la digestione.
Agar-agar: quest’alga si utilizza per le sue proprietà addensanti, ed è l’alternativa vegetariana alle gelatine alimentari e alla colla di pesce in budini e dolci al cucchiaio. E’ ricca di sali minerali e vitamine, e si trova in fiocchi o in polvere.
Spirulina: la spirulina è una micro-alga molto utilizzata nelle preparazioni erboristiche come integratore alimentare, e ricca di Vitamina A. A Berlino è molto di moda consumarla sciolta nella spremuta d’arancia (che diventa verde) per una bevanda trendy ed energizzante.
Arame: molto tenera e delicata, dal sapore dolciastro e ricca di ferro e calcio, si consuma assoluta come contorno (provate con l’aggiunta di semi di sesamo) oppure come ingrediente di insalate di verdura o di riso, ma anche nelle zuppe e nei brodi. Per cuocerla basta una sbollentata.
Dulse:alga rossa contiene ferro (è la più ricca) e sodio, ed ha un gusto leggermente piccante e sapido, che la rende un ottima alternativa al sale per condire ogni tipo di alimento
Hiziki (hijiki): considerata l’alga dal potere rigenerante, è ricchissima di oligoelementi e minerali, tiene a bada i livelli di colesterolo. Si consuma con una cottura più lunga rispetto alle altre perché più dura, è perfetta come contorno assoluto, si sposa benissimo con cipolle stufate o verdure a radice, ed è ottima in preparazioni agrodolci. Alcuni anni fa è stata riscontrata la presenza di arsenico in queste alghe, motivo per cui alcuni paesi ne vietano la vendita, ma in generale si può consumare se in quantità limitate.