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A Season of Triumphs, un italiano alla corte di Sochi

Il lavoro di Francesco Pignatelli all’interno della mostra internazionale che inaugura la manifestazione sportiva

Sochi mappa
 thinkstock
Legno, fuoco, acqua, terra e metallo. 5 elementi della natura per altrettanti anelli che compongono il simbolo concentrico delle Olimpiadi. Questa la visione recuperata dal pensiero del grande psichiatra Carl Gustav Jung e confluita in “A Season of Triumphs”, mostra internazionale che inaugurerà il 7 febbraio al Central Exhibition Hall Moscow Manege di Mosca in occasione dell’apertura dei XXII Giochi Olimpici Invernali di Sochi. 100 anni dall’adozione della bandiera olimpica ufficiale sono l’occasione per chiamare cinque artisti differenti a riflettere su uno degli elementi naturali alla base di ciascun anello. Tra questi anche il fotografo italiano Francesco Pignatelli. 
 
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+ Fragile è il titolo del video prodotto in esclusiva da Nicoletta Rusconi Art Project con il prezioso supporto del Gruppo Coeclerici, dove Francesco Pignatelli rielabora nuove prospettive distorte sull’universo simbolico generato dal legno. Per portare a termine tale ricerca visiva, l’artista stravolge l’omonimo ciclo di opere fotografiche a tema boschivo (2006-2013) in un nuovo ritmo di immagini e tempo narrativo. Il legno, inserito nel macrosistema proprio del bosco, della selva, è l’oggetto di una relazione dinamica e sensoriale con lo spettatore. Attraverso l’ausilio di suoni, di lirismo e del mezzo audiovisivo il visitatore vive un’esperienza primordiale di contatto con una natura il cui senso del sublime affascina e insieme spaventa.
 

Secondo la curatrice Paola Bonini, autrice del testo di presentazione dell’opera di Francesco Pignatelli: “Il video +Fragile ci trascina nei boschi di Francesco Pignatelli, luoghi che grazie alla tecnica del rovesciamento cromatico siamo obbligati a guardare con occhi nuovi, ritrovandone tutto l’eterno significato simbolico: il bosco ci chiama, come nelle fiabe, lungo i sentieri brillanti che il negativo incide al posto delle ombre, e allo stesso tempo ci spaventa, perché come non mai, stravolto nelle sue luci, incarna l’ignoto.” E se il legno richiama la filosofia degli archetipi primordiali come suggerita dal pensiero junghiano, non esiste forse luogo più consono di Sochi per raccontare le sfide tradizionali dell’umanità. La manifestazione sportiva diventa così la celebrazione di un grosso calderone di emozioni e sentimenti vitali che il meccanismo del gioco rappresenta e insieme esalta. 
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