Una rivoluzione filosofica e imprenditoriale sta attraversando le forme e la maniera di concepire il porno online. Secondo Cindy Gallop, CEO di Make Love Not Porn, sito hard online nato nel 2009, la pornografia digitale ha assunto connotati sempre più violenti ed è stato uno dei mezzi principali di diffusione di una cultura stereotipata e sessita.
La pornografia mainstream è da tempo oggetto di una deriva violenta e principalmente incentrata sul desiderio maschile, mentre nasce da parte delle donne, ma anche degli uomini, la volontà di proporre un modello alternativo di rappresentazione dei rapporti tra i sessi. Non oscurare il porno ma cambiarlo nei contenuti e nelle forme. Seguendo questa filosofia su Make Love Not Porn sono disponibili filmati prodotti da professionisti e amatori che promuovano la diversità in campo sessuale. Di soggetti, di situazioni, di persone e di ruoli.
L’iniziativa possiede un forte valore orientato al riconoscimento dell’esigenza di forme di pornografia più evolute ma anche alla costituzione o al rafforzamento di un modello imprenditoriale che trasforma il sesso in impresa non dimenticandone il forte potere culturale. Per questo anche i video amatoriali degli utenti possono entrare a far parte del portale ed essere retribuiti sulla base delle visualizzazioni fino a guadagnare il 50% su ciascun profitto. Nasce così una comunità in costruzione che si auto-definisce secondo il claim lanciato dal portale: pro-sesso, pro-porno, pro-conoscenza delle diversità.