Metropoli non rima con inquinamento e assenza di sensibilità nei confronti di un modello di sviluppo ecosostenibile. Veder crescere il numero dei cittadini, dei quali il 58% non possiede un auto, e dei servizi, significa ripensare la maniera di muoversi all’interno della città. Questo sembra affermare il piano della mobilità di Parigi, che alle soglie del nuovo anno vede consolidarsi l’offerta di metodi alternativi allo spostamento su quattro ruote, appaludendo anche qualche piccola rivoluzione.
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Cominciando dalle esperienze ormai consolidate, Velib è il sistema di noleggio di bici in tutto il territorio urbano che mette a disposizione dal 2007, circa 20 mila bici. Il servizio consente di pagare un abbonamento e usufruire delle due ruote gratuitamente per la prima mezz’ora.
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Sulla scia del successo di Velib, complice anche la struttura pianeggiante della capitale e la chiusura della metro intorno all’una di notte, nasce la versione in car sharing elettrico. Autolib vede la luce nel 2012 e si propone come alternativa verde all’utilizzo della macchina per spostarsi in città. La Bluecar è l’auto elettrica, ricaricabile, targata Pininfarina, le cui tariffe oscillano tra i 5 ai 7 Euro per ogni mezz’ora di consumo a seconda della durata dell’abbonamento.
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L’idea di una capitale sempre più veloce e verde ha la forza della determinazione ambientale ma possiede anche i numeri di un successo. Secondo Jean-Charles Deacaux, presidente della JCDecaux, la società dietro al servizio di bike-sharing Velib, si parla di 110, 000 viaggi su due ruote al giorno. Sempre i dati certificano che il programma guadagna la terza posizione nei servizi di sharing mondiali, al primo posto se si esclude la Cina. Guardando al corrispettivo italiano, con l’esempio della città di Roma, i risultati non sono certo paragonabili, ma Velib è sicuramente una realtà che almeno in Europa ha dimostrato la forza e la praticabilità della mobilità sostenibile facendo molti proseliti.
Tra questi, Bruxelles, il cui sindaco Yvan Mayeur ha recentemente espresso la volontà di realizzare un progetto per la trasformazione dell’asse del centro in zona totalmente pedonale e nella capitale francese, da settembre, esistono misure stringenti per la riduzione della velocità a 30 km/h su un terzo delle vie urbane. Che sia svolta verde che tutta l’Europa Occidentale attende?