“Tutte le fotografie sono rivelatrici, ma il ritratto non è solo un gesto estetico, esiste come dimensione psicologica. La fotografia è soprattutto la rappresentazione dello sconosciuto, dell’irreale. Per me la foto è il sogno.”
Paolo Roversi è conosciuto come uno dei più raffinati e ricercati fotografi di moda che con il suo talento romantico e poetico ha creato un mondo evanescente, che si esprime in una dolcissima danza tra sogno e realtà. La galleria Fotografiska di Stoccolma gli rende omaggio con una mostra dal titolo Secrets, in calendario fino al 12 Gennaio 2014.
Originario di Ravenna e parigino d’adozione, Paolo nasce nel 1947 e a ventitré anni inizia a lavorare come fotografo, collaborando con l’Associated Press e occupandosi di news. Grazie all’incontro con Peter Knapp, il direttore creativo di Elle magazine, la sua vita prende una piega inaspettata: diventa fotografo di moda e si dedica principalmente allo still-life e ai ritratti. Negli anni 70 si trasferisce a Parigi e inaugura una carriera nel mondo fashionist di Vogue, Elle, Harper’s Bazaar, firmando campagne pubblicitarie per Yves Saint Laurent, Valentino, Dior.
Capace come pochi altri di rendere magici i suoi scatti, Roversi è stato più volte definito un “pittore d’immagini”. Il suo rapporto con il mondo, infatti, non passa attraverso la macchina fotografica, non è un atto di testimonianza, il momento fotografico è per lui uno spazio creativo in cui viene fuori la più estrema espressione della grazie e della bellezza.
Roversi lavora essenzialmente in grande formato con la Polaroid 20×25 o con il banco ottico e per questo tutta la sua produzione è in studio. La luce è sempre molto soffusa, il tempo di posa lungo, l’atmosfera malinconica ed eterea: il quell’unico scatto l’anima affiora e e si manifesta in tutto il suo splendore.