Ci sono storie che pochi conoscono, eppure hanno un immense valore storico, sociale, culturale, che rivelano situazioni di cui ignoriamo l’esistenza ma hanno il potere di darci una nuova chiave di lettura sul mondo in cui viviamo. Non tutti sanno (ammettiamolo) dove si trova il Nagorno Karabakh, e tantomeno cosa è accaduto in questo territorio in tempi relativamente recenti. Non tutti sanno che è un Paese caucasico, situato tra l’Armenia, l’Iran e l’Azerbaigian, che si è autoproclamato indipendente da quest’ultimo dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Tra il 1991 e il 1994 il Nagorno Karabakh fu teatro di un sanguinoso conflitto tra armeni e azeri, guerra che causò la diaspora di più di 100.000 persone tra le due etnie. Nel 2008 il governo di fatto (ancora non riconosciuto a livello nazionale) ha ideato un sistema per ripopolare un paese praticamente svuotato: gli incentivi alle nascite.
La fotografa Anastasia Taylor-Lind ha documentato il frutto di questo programma, e le immagini sono in esposizione nel circuito mostre di Fotoleggendo 2013. Presso b>GalleryCafè, a partire dal 17 ottobre, sarà possibile visitare gratuitamente la mostra The National womb – Il baby boom in Nagorno Karabakh, mostra curata da Chiara Oggioni Tiepolo e Daria Battilana. Anastasia Taylor-Lind mostra attraverso i suoi scatti i soggetti che hanno beneficiato del programma di incentivo delle nascite, che prevedeva pagamenti in denaro per le coppie appena sposate.
E’ il Dipartimento della Sicurezza Sociale ad amministrare i pagamenti: 575 euro per il matrimonio, 190 euro per il primo figlio e una cifra crescente che arriva fino a 1350 euro per il quarto. Alle famiglie con 6 figli sotto i 18 anni viene donata una casa. In un paese dove lo stipendio medio è misero, il programma non poteva che riscuotere successo: si stima che l’incremento delle nascite dalla sua introduzione sia del 25%. Il baby boom è stato celebrato pubblicamente nel 2008 con un matrimonio di massa, durante il quale si sono sposate ben 674 coppie, il tutto finanziato e sponsorizzato da facoltosi business man armeni. Nel giro di 3 anni, sono nati ben 693 bambini da quelle coppie.
L’intento di ripopolare il paese sembra dunque aver raggiunto l’obbiettivo, ma la domanda che le foto di Anastasia Taylor-Lind fanno sorgere spontanea è: che futuro avranno quei bambini? Il sistema sociale sarà in grado di garantire loro istruzione, infrastrutture, occupazione?
Anastasia Taylor-Lind (nata nel 1981) è una fotografa documentarista anglo-svedese, membro dell’agenzia fotografica VII. Ha base a Londra e lavora in tutto il mondo per le riviste più importanti. Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale, in spazi come The Saatchi Gallery, The National Portrait Gallery di Londra, Side Gallery di Newcastle, Fovea Exhibitions a New York, Pikto Gallery di Toronto e The New Mexico Museum of Modern Art a Santa Fe. Ha ricevuto numerosi premi di fotografa, da una molteplicità di organizzazioni.
THE NATIONAL WOMB
fotografie di Anastasia Taylor-Lind
Dal 17 ottobre al 3 novembree, tutti i giorni dalle 10:00 alle 22:00 (chiuso il lunedì)
b>gallery cafè
Piazza di Santa Cecilia, 16
Trastevere – Roma
www.bgallerycafe.com