La tradizione culinaria milanese è rimasta decisamente intatta negli anni, subendo poco le influenze del Nuovo Mondo (pomodori, melanzane, mais) che invece hanno infiammato i fornelli del resto d’Italia. Perseverando nella sua eredità alimentare ha sempre privilegiato il pesce d’acqua dolce piuttosto che di mare (incluso quello delle risaie), il burro anziché l’olio d’oliva, i condimenti in bianco invece che le salse di pomodoro. Queste sono le giuste considerazioni che Fabiano Guatteri, scrittore e giornalista gastronomo milanese, fa introducendo ‘Mica’ il bistrot aperto da poche settimane a Milano che incorona la regina della cucina meneghina più semplice e tradizionale: la michetta.
In tempi in cui lo street food sta decisamente tornando in auge, i suoi protagonisti più semplici diventano star. Ed è il caso della michetta appunto, nel resto d’Italia spesso chiamata rosetta, che presso Mica si può consumare come panino farcito dei più tradizionali salumi (prosciutto cotto, salame felino, mortadella) oppure in versione ‘elaborata’ (mortadella e gorgonzola, per esempio, dedicato ad Enzo Jannacci, icona milanese). Un omaggio alla storia della cucina milanese, alla semplicità dei prodotti locali e all’immortalità di certi sapori. Il primo Mica ha aperto in Corso di Porta Ticinese, e ne è subito seguito un altro in via Baracchini, a due passi dal Duomo, ma qualcosa ci dice che è destinato ad espandersi. Senza contare che la ‘michetteria’ effettua anche consegne a domicilio nella zona di Milano centro. E che la sua cucina si espande: non solo panini, ma anche i più tradizionali piatti della cucina milanese preparati a regola d’arte (il vitello tonnato non si prepara con maionese, ma con salsa a base di tuorlo sodo, per esempio).
Ma torniamo alla vera regina, la michetta. Da dove nasce il panino più classico che esista? In verità non dall’Italia, ma da alcuni funzionari dell’Impero Austro Ungarico che portarono a Milano un loro pane tradizionale, il Kaisersemmel, un panino dalla forma che rassomigliava ad una rosa. A causa del tasso di umidità milanese però, questo pane finiva sempre per perdere fragranza e si rammolliva, ecco che i panettieri e i fornai meneghini capirono che andava modificata la ricetta base. Nasce così un panino più leggero, soffiato, più digeribile e facilmente conservabile, la michetta appunto, che deriva dalla parola ‘mica’ che in milanese significa briciola.
Nel 2007 la michetta ottiene dal Comune di Milano il riconoscimento De.Co. (Denominazione Comunale), assegnato ai prodotti gastronomici tradizionali del luogo.