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Cibo Made in Italy: il meno contaminato del mondo!

I dati sulla sicurezza alimentare forniti da Coldiretti mettono l’Italia sul podio dei paesi dove il cibo è meno contaminato

Verdura

Finalmente una classifica in cui l’Italia non sia in coda: se l’economia va male, il tasso di occupazione ancora meno, gli stipendi medi precipitano, e quelli delle donne non ne parliamo, c’è invece un’eccellenza che ci riguarda, e si trova nella produzione agroalimentare. Nel cibo insomma, che continua ad essere un baluardo del Belpaese. E non parliamo di quanto è buono, della dieta mediterranea o di quanto gli italiani siano bravi in cucina, ma di come sia incontaminato rispetto al resto del mondo.

Coldiretti ha reso noti i dati sulla sicurezza alimentare (e il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin li ha esposti alla stampa) raccolti dall’Efsa – Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare. La buona notizia è che l’Italia risulta essere il paese più sicuro in Europa da questo punto di vista, con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici oltre il limite (0,4 per cento) stabilito per legge. La media del Vecchio Continente è di quattro volte superiore rispetto all’Italia (1,5 per cento di irregolarità), e arriva ad essere addirittura 20 volte più bassa di quella extra-europea (7,9 per cento).

La Coldiretti sottolinea come questo risultato sia anche più eccezionale alla luce di un momento storico in cui la crisi spinge le persone verso il low cost, ma che dietro i prezzi bassi spesso si nascondono frodi alimentari, rischi di contraffazione, ricette modificate, ingredienti di scarsa qualità e metodi di produzione non-consoni. Non a caso tra i paesi che stanno sui gradini più bassi del podio troviamo quelli da cui proviene buona parte dei prodotti a basso costo, come Cina (dove gli scandali alimentari negli ultimi anni si registrano all’infinito) e India.

Insomma nel fare la spesa è sempre importante leggere l’etichetta e scegliere la provenienza Italiana, che ha maggiori garanzie ed instaura il circolo virtuoso degli acquisti a km zero. Ovviamente le frodi alimentari si celano anche dietro le etichette DOP, IGP, Made in Italy, e difatti Coldiretti non manca di elogiare il lavoro delle forze dell’ordine e degli organi di controllo per il lavoro svolto nello smascherare i falsi. In quanto consumatori, è bene ricordare che quando si sceglie un prodotto è sempre meglio propendere per quelli che hanno un’etichetta chiara e leggibile, che forniscono più indicazioni possibile sull’origine degli ingredienti, sulla loro filiera di produzione, sul luogo di origine. L’etichetta in una lingua straniera deve sempre essere tradotta anche in Italiano, e nel caso di prodotti senza etichettatura (freschi o artigianali) il venditore è comunque tenuto ad esporre le caratteristiche degli ingredienti. Ricordate infine che l’utilizzo di prodotti trasngenici deve essere segnalato esplicitamente.

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