IL LOOK. Il suo ‘The Mrs. Carter Show World Tour’ è cominciato da poco, ma già la cantante riesce a far parlare di sé per i magnifici outfit scelti per il palcoscenico e per l’attenzione dedicatole dai fan, primi guardiani e difensori della sua bellezza morbida e curvilinea. La cantante ha scelto lo stilista Roberto Cavalli per un abito da indossare sul palco, composto da stampa multicolor in seta mousseline e ricami in oro stile barocco. Viola e fucsia, dorato e turchese, grossi scolli su fianchi e seno, spacco vertiginoso sulle gambe, e una gonna svolazzante, hanno regalato all’artista un’immagine di divinità terrena. I fan della cantante apprezzano a tal punto le rotondità di Beyoncé, da non aver tollerato che il bozzetto dell’abito, la rappresentasse come una longilinea ed etera figura. Lo sdegno è stato tale da esigere una risposta da parte del brand italiano Cavalli, che ha rassicurato i fan, affermando l’apprezzamento per la bellezza curvy dell’artista.
LO STILE. La compagna di Jay Z, come donna di spettacolo e talento, ha abituato il pubblico a look sempre nuovi e appariscenti. Le sue performance sul palco sono il teatro ideale per lanciare sempre nuove idee in fatto di stile e costumi di scena. Un capo su tutti ha stupito e scatenato un vero e proprio trend: il corpetto rinforzato. Che sia totalmente ricoperto di brillanti e trasparente, come quello indossato durante l’ultimo tour e disegnato da The Blonds (i fratelli Phillipe e David), da sua mamma e dallo stilista di fiducia Ty Hunter, oppure futuristico con spalline geometriche e profondi tagli sul busto, è sicuramente una delle novità introdotte dalla cantante. Quando si tratta di scegliere gli abiti per il red carpet, la Knowles non si distacca molto da tutto ciò che è fortemente aderente, scollato e luminoso. Ne è un esempio, il sontuoso abito targato Givenchy, indossato durante il Met Gala 2013. Nero e arancio, scollatura vertigionosa e curve sottolineate. Questa è Beyoncé, e nessun stilista può mutarne i contorni senza scatenare un po’ di legittima indignazione.