Cocktails da tutto pasto: i superalcolici prendono il posto del vino e della birra nei menù più alla moda, concepiti dai bartender più cool, da Chicago a Milano. L’esempio l’ha dato Grant Achatz, starchef di cucina molecolare, che nel suo Aviary ha inaugurato un menu di “small bites” da abbinare ai suoi drink, come in un ristorante stellato. Non si tratta di stuzzichini, ma di vera e propria alta cucina mignon; ne sa qualcosa chi lavora al Pisacco di Milano, bistrot e cocktail bar diretto in cucina da Andrea Berton. In questo locale infatti il leggendario Manhattan viene associato a olive nere cotte al forno e acciughe del Cantabrico affumicate, mentre l’Americano è abbinato a un formaggio particolare, il jamar, a pasta morbida e sapore deciso, perfetto per sposarsi con il Cent’Erbe contenuto nel cocktail.
Da All’Oro, a Roma, si può invece sorseggiare e mangiare culinary drink e tapas nello spazio “Food cocktail bar Misceliamo”, gestito dalllo chef Riccardo Di Giacinto e il barman Patrizio Boschetto. Tra le particolarità, il Bloody Mary al San Marzano con spuma di pecorino servito con la pancia di maiale arrosto. Sempre nella capitale, il Micca Club è il laboratorio per gli esperimenti di Daniele Gentili, che offre ai clienti vere e proprie cene accompagnate da cocktails, seguendo un ingrediente comune come filo conduttore. Infine, all’Enoteca Guerrini propongono un menu degustazioni di cinque piatti per cinque drink ( non vi preoccupate, se non superate il secondo potete fermarvi!). La barlady Valentina Bertello studia le proposte con lo chef Luciano Vecchiatini, e porta in tavola armoniose coppie come il risotto con zucca e Catelmagno con la Mantequilla, variante creativa del Margarita.