Immaginate di riunire insieme tutte le immagini catturate da tutti i telescopi e i satelliti puntati sulla Terra. E ora immaginate che questa raccolta di immagini venga riunita in un archivio dal 1984 ad oggi: il risultato è una serie infinita di fotografie, che, attimo per attimo, hanno registrato per sempre l’aspetto del globo terrestre. Ebbene, un mastodontico progetto di Google, U.S. Geological Survey (USGS), NASA in collaborazione con TIME ha fatto tutto ciò in meno di 4 anni, ed il frutto è un incredibile documento sui cambiamenti della Terra negli ultimi trent’anni.
‘Spulciando’ un archivio di ben 2,068,467 immagini (909 terabyte di dati!), scegliendo solo le migliori, ovvero quelle prese in giornate non nuvolose, e montandole insieme in successione veloce, è stata creata un’incredibile occasione per fare un viaggio nel tempo. Il progetto Timelapse mostra in maniera incredibilmente chiara come sono cambiate alcune aree del pianeta in un quarto di secolo, dando da un lato la possibilità di vivere un’esperienza multimediale incredibile (ogni timelapse è addirittura zoomabile), dall’altro l’occasione di rendersi effettivamente conto dell’impatto dell’uomo sul pianeta.
Con Timelapse rimarrete a bocca aperta nel vedere quanto si è ritirato il lago salato Urmia, il più grande del Medio Oriente, a causa di cambiamenti climatici e cementificazione. O come il ghiacciaio Columbia in Alaska stia scomparendo per l’innalzamento della temperatura (una lingua di terra ghiacciata che si ritira a velocità impressionante). O ancora, come la città di Las Vegas si sia espansa dall’84 ad oggi, così come Shanghai, mentre una porzione brasiliana di Foresta Amazzonica è stata vittima di una feroce deforestazione. E non finisce qui: nell’apposito campo di ricerca è possibile inserire qualsiasi nome di località, fiume, montagna, e in pochi secondi parte il timelapse che la riguarda (come si fa con Google Earth).
Trilioni di pixel assemblati che oggi stupiscono quanto un tempo fece il Blue Marble, la foto della Terra scattata dall’Apollo 17 nel 1972. Un vero viaggio nel tempo, che da un lato affascina e dall’altro spaventa, ottenuto grazie al progetto Landsat della NASA, originariamente volto a scopi militari: i satelliti dovevano monitorare punti sensibili del pianeta. Negli anni i telescopi si sono moltiplicati e dal 2008 il governo statunitense ha deciso che le immagini raccolte potevano essere rese pubbliche. Un tempo tutti rivolti alle stelle e agli altri corpi celesti, oggi gli obbiettivi si sono girati ed hanno cominciato a puntare verso il pianeta da noi abitato.
L’irriconoscibilità dei laghi o dei ghiacciai sopra citati, o lo sfigurarsi delle montagne carbonifere del West Virginia, così come il mutamento della costa di Dubai dovrebbero farci fermare e riflettere: per quanto ancora possiamo permetterci di deturpare la Terra? Le conseguenze sul clima sono già tangibili, e guardando questi incredibili video di Timelapse viene da chiedersi: quanto dobbiamo ancora aspettare per cominciare a cambiare prospettiva? Il sito ufficiale Timelapse oltre a mostrare tutti i video dona un’esaustiva spiegazione di come è nato e si è svolto l’intero progetto, soffermandosi sulla storia delle aree prese in considerazione, sullo sfruttamento delle risorse, il cambiamento climatico. Una documentazione davvero imponente e di grandissimo valore storico.