Leggendaria star hollywoodiana, famosa per le sue doti di interprete almeno quanto per le vicende della vita privata, Elizabeth "Liz" Taylor si è dedicata in diverse fasi della sua vita ad importanti cause umanitarie, come quella sionista, che l'ha impegnata - a seguito della conversione alla religione ebraica nel 1959 - con la promozione di raccolte fondi per il Jewish International Fund, ma anche a supporto del diritto degli ebrei sovietici di emigrare in Israele. Tra gesti più
eclatanti della perorazione della causa sionista, nel 1976 si offrì come sostituta per gli ostaggi del "Dirottamento Entebbe". La Taylor ha impegnato molto tempo ed energie nella lotta all'AIDS attraverso manifestazioni e raccolte fondi e a seguito della morte del suo amico e collega Rock Hudson, nel 1985 è stata tra i membri fondatori dell'AMFAR - American Foundation for AIDS Research, per la quale ha raccolto oltre cinquanta milioni di dollari. Nel 1992 ha ricevuto il Premio umanitario Jean Hersholt e nel 2001 ha ricevuto l'ambita Presidential Citizen Medal "per i suoi meriti e l'impegno per fini filantropici".
Nonostante gli onerosi impegni istutuzionali, la Regina di Giordania si batte giornalmente per migliorare la condizione delle donne in tutti i paesi islamici. Nel suo paese si occupa di numerose attività, tra cui l'integrazione tra fedi e culture diverse, la protezione dei bambini da ogni tipo di violenza e la lotta contro
l'analfabetismo, necessaria per la realizzazione del dialogo interculturale. Sua Altezza Reale Rānia è membro di diverse organizzazioni con scopi umanitari e ne segue personalmente le attività. Fa parte della Jordan Cancer Society, dell'Arab Women's Summit, del Fondo delle Nazioni Unite per i bambini e del Child Safety Program and Dar Al-Amman. Dal 2002 è membro organizzatore del Fondo internazionale per i vaccini e fa parte dell'Associazione internazionale per
l'assistenza sociale, diritti che purtroppo nei paesi islamici sono ancora appannaggio di una minima parte della popolazione.
Madre Teresa di Calcutta, oggi beata della religione cattolica, ha fondato nel 1948 la congregazione religiosa delle Missionarie della Carità. La novità introdotta dal suo modo di interpretare la religione può essere ravvisata nella valorizzazione della dignità di ogni persona, anche nelle condizioni di disagio più estreme. Il suo lavoro per "i più poveri tra i poveri" l'ha resa una delle donne più famose al mondo. Nel 1952 ha istituito la Casa Kalighat per i morenti, nata per offrire cure
e assistenza ai numerosi malati rifiutati dagli ospedali cittadini e si occupò a lungo alla piaga della lebbra, a quel tempo ancora largamente diffusa in India. Nel
1985 il Congresso degli Stati Uniti le ha assegnato la Presidential Medal of Freedom e nel 1993 ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace, il cui compenso ha
voluto che fosse destinato ai poveri di Calcutta, che avrebbe potuto sfamarli per un anno intero
Principessa del Galles ed ex consorte dell'erede al trono della Gran Bretagna, Lady Diana Spencer ha messo il suo privilegiato status sociale e il suo carisma
al servizio dei bisognosi di tutto il mondo. Si è costantemente impegnata per l'informazione e la lotta all'AIDS e la messa al bando della manifattura e dell'uso
delle mine terrestri - conosciute come "mine antiuomo" - in Inghilterra e negli USA. A questo proposito sono note le collaborazioni con importanti personalità del
calibro di Madre Teresa di Calcutta, Nelson Mandela e il Dalai Lama, per sfruttare insieme l'enorme potere mediatico perorando le più diverse cause dei diritti
umani. La Principessa fu Presidente dell'Hospital for Sick Children, del Great Ormond Street Hospital e del Royal Marsden Hospital. Dopo la sua morte sono stati fondati il Diana, Princess of Wales Memorial Fund, il Sentebale - organizzazione benefica a sostegno dei bambini del Lesotho - e i figli continuano ad occuparsi delle associazioni di cui la Principessa era già membro e patrono, come The Leprosy Mission e il National AIDS Trust.
La cantautrice attivista statunitense, nota come "Usignolo di Woodstock", è ancora oggi un'icona del pacifismo e della lotta sociale per i diritti civili, in particolare per la sua opposizione alla guerra del Vietnam. Ha affiancato per alcuni anni Martin Luther King nella difesa dei diritti degli afroamericani e nel 1966 si è schierata con Cesar Chavez e i contadini immigrati della California che reclamavano migliori condizioni di lavoro. Nel 1979 ha fondato l'organizzazione Humanitas International - Human Rights Committee per denunciare le oppressioni dei governi sulle popolazioni. Si è inoltre a lungo prodigata nelle battaglie per i diritti civili
degli omosessuali e si è più volte pronunciata contro la pena di morte.
Nel 2006 ha ricevuto il Distinguished Leadership Award dalla Legal Community Against Violence. Negli ultimi anni la Baez ha sostenuto la campagna elettorale
di Barak Obama e ha dimostrato solidarietà al popolo iraniano in occasione della repressione durante manifestazioni contro le frodi elettorali del regime di Ahmadinejad
Aung San Suu Kyi, politica birmana leader del movimento non-violento nel suo paese, ha fondato nel 1988 la Lega Nazionale per la Democrazia che, nonostante la vittoria alle elezioni del 1990, non ebbe la possibilità di governare a causa dell'intervento del regime militare. Per il suo impegno nella difesa dei diritti umani sulla scena nazionale ha meritato i premi Rafto, Sakharov e il Premio Nobel della Pace (1992), che le è stato consegnato solo alla fine del lungo isolamento politico nel 2012, ma il cui compenso economico aveva già devoluto a favore del sistema sanitario e di istruzione del paese.
Nel 2008 il Congresso degli Stati Uniti le ha conferito la Presidential Medal of Freedom.
Il "Caso Aung San Suu Kyi" è stato per anni un argomento internazionalmente dibattuto, tanto da muovere le opinioni di Stati Uniti d'America e Unione Europea contro le scelte del governo birmano. Nel 2010 Aung San Suu Kyi è stata liberata e nel 2012 ha ottenuto un seggio al parlamento birmano. Nonostante ciò la
Birmania non è ancora libera e il passato dittatoriale grava ancora sulla nazione.
Cresciuta nei Paesi Bassi sotto il regime nazista, Audrey visse un'infanzia tutt'altro che serena, a causa delle persecuzioni e delle occupazioni tedesche che le causarono sofferenza per malnutrizione. Nel 1988 fu nominata Ambasciatrice Ufficiale dell'UNICEF, missione che la impegnò costantemente a sostegno dei bambini nei paesi più poveri del mondo.
Nel 1992 ricevette dal presidente George H. W. Bush l'importante Medaglia Presidenziale della Libertà in segno di riconoscimento e gratitudine. Nel 1993 l'Academy of Motion Picture Arts and Sciences le consegnò il Premio Jean Hersholt per il suo contributo nei confronti dell'umanità. Nell'anno della sua morte, il figlio Sean fondò l'Audrey Hepburn Children's Fund, che tuttora sostiene la scolarizzazione nei paesi africani. Nel 2011 i figli Sean e Luca hanno promosso in Italia il
club di donatori UNICEF Amici di Audrey, che sostiene in particolare il progetto per la lotta alla malnutrizione in Ciad.
Fino al 28 giugno il complesso fiorentino delle Murate ospiterà i 18 ritratti realizzati dall’artista Marcello Reboani. Da anni impegnato per un’arte eco-sostenibile, Reboani ha dato forma ai ritratti delle donne che hanno fatto della loro fama o della loro vita un veicolo per attirare “Ladies for Human Rights” si accompagna al “Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights”, un progetto ideato e voluto da Melissa Proietti, curatrice della mostra, con lo scopo di diffondere e promuovere l’operato del RFKC/Europe.