Si è appena conclusa a Firenze la terza edizione di King Of Catering, in competizione, l’inventiva e lo stile dei più grandi maestri nell’arte del banqueting, l’arte di preparare banchetti. Un’arte collettiva, gestita da un direttore d’orchestra che deve saper abbinare la creatività dei grandi cuochi al gusto dei maestri in decorazione floreali, passando per camerieri e allestitori. La gara si è svolta all’interno della rassegna enogastronomica Taste, che ogni anno si concentra su un aspetto diverso delle tecniche di catering.
Il tema in quest’occasione era la riscoperta delle aree di archeologia industriale: si sono viste quindi tovaglie realizzate con la plastica di imballaggio (proprio quella con le bollicine d’aria da far scoppiare), volutamente in contrasto con la grande presenza di fiori a centro tavola, a indicare la natura che si riappropria degli spazi urbani. Sedie diverse l’una dall’altra, per un insieme fintamente trascurato, ma in cui nulla è lasciato al caso: la geometria della struttura è perfetta. Le tendenze dei grandi caterer suggeriscono colori chiari, fibre e tessuti naturali, e fiori da vaso.
Per quanto riguarda il cibo, va alla grande la rivisitazione dei piatti della tradizione in versione mini: polente finger food, zuppette di lenticchie mignon, caponatine microscopiche. Il buffet in piedi è infatti predominante, e esprime tutto l’estro degli chef, che si sbizzarriscono in creazioni Haute Couture, tra foie gras e pistacchi. Al tavolo invece ci si limita a un paio di piatti, per rialzarsi in vista dell’arrivo del dessert, dove il cioccolato è di nuovo re, con praline, mousse e dolci al cucchiaio. In finale sono arrivate quattro aziende molto note nel settore: a “La Fenice” di Faenza è andato il primo premio, il Platinum, seguita da “Le Gourmet Tondini” di Varese (premio Gold), “La Torre” di Agrigento (Silver), e infine “Assaporando” di Udine si è aggiudicata il Bronze.