Gli appassionati lo sanno bene, e anche i profani sono in grado di riconoscere il talento che si incontra in un piatto portato in tavola secondo una sistemazione geniale di colori e materie prime. La presentazione di un piatto, secondo standard altissimi è una disciplina affermata nell’alta cucina. Il piatto è una tela bianca, gli ingredienti sono i colori e le caratteristiche materiche degli alimenti, i pennelli. Da questa idea potente e primordiale nasce la mostra: “COLORTASTE. La cucina si fa arte”; progetto fotografico-culinario che coinvolto 14 chef italiani di fama internazionale immortalati nelle loro creazioni da Alfonso Catalano.
Ai cuochi è stato chiesto di preparare i loro piatti ispirandosi all’arte pittorica, con la creazione di composizioni ottenute disponendo gli ingredienti su una “tela” trasparente. Tra i nomi degli chef scorre tutta la storia dell’eccellenza culinaria italiana. Stefano Baiocco, del Ristorante Grand Hotel Villa Feltrinelli, Gargnano, 1 stella Michelin, Moreno Cedroni, Ristorante Madonnina del Pescatore, Marzocca di Senigallia, 2 stelle Michelin, Enrico Cerea,Ristorante Da Vittorio, Brusaporto, 3 Stelle Michelin, Igles Corelli, Ristorante Atman, Pescia, 2 stelle Michelin Anthony Genovese, Ristorante Il Pagliaccio, Roma, 2 stelle Michelin e molti altri ancora.
Il lavoro sarà proposto in mostra a Milano nel cortile d’onore di Palazzo Isimbardi fino al 18 marzo, con il patrocinio della Provincia di Milano e di Expo 2015, il sostegno di Gabriella Magnoni Dompé e Stefano Guindani, la collaborazione di Honegger Group per gli allestimenti e dell’agenzia Omnia Relations per la comunicazione. Il ricavato delle vendite verrà interamente devoluto alla onlus milanese Pane Quotidiano, impegnata nella distribuzione giornaliera della popolazione in difficoltà.
Colortaste, nasce da un viaggio compiuto da Alfonso Catalano lungo la penisola, dalla Costiera Amalfitana, da Pistoia a Bolzano, da Senigallia a Milano, passando dalle cucine di oltre una
dozzina di chef tra i più noti a livello internazionale. Osservando, dialogando e sollecitando i cuochi a
creare i loro piatti lavorando e disponendo il cibo su un piano traslucido, come fosse la tela di un quadro. L’ispirazione dettata è quella della pittura del Novecento, la tecnica fotografica utilizzata, una lastra bianca traslucida retro-illuminata, che accende e fa risplendere i colori accesi degli alimenti. La mostra fa così esplodere un flusso che si inserisce nella volontà di ricontestualizzare diverse discipline artistiche senza distinzioni di genere. La creatività invade campi estranei e trasforma il cibo in pop-art.
Foto di Alfonso Catalano
“UOVO IN RAVIOLO “SAN DOMENICO”, CON PARMIGIANO DOLCE, BURRO NOCCIOLA E TARTUFI DI STAGIONE”
Chef Valentino Marcattilii Ristorante San Domenico, Imola (BO)