Il mondo del design francese brilla grazie ad un astro che ormai nascente non è, ma piuttosto una stella luminosa nel firmamento dei grandi creativi: parliamo di Mathieu Lehanneur, noto a molti per aver dato vita al purificatore d’aria ‘Andrea’ che funziona grazie alle piante. Oggi il giovane designer si è cimentato con uno spazio architettonico che chiamare avanguardista è poco, Electric, centro culturale di 1000 mq da poco inaugurato nella capitale francese. Con una vetrata che garantisce una vista mozzafiato a 360° su Parigi (Tour Eiffel inclusa), Electric si colloca presso il Parco delle Esposizioni – Porte de Versailles, e racchiude in sé le tematiche care al designer, ovvero l’interazione tra organico e tecnologico, tra scienza ed estetica, tra industrial design e natura.
Electric è principalmente uno spazio musicale, in cui Lehanneur e un team di tecnici del suono hanno lavorato per creare ambienti dove l’immersione sonora sia totalizzante e altri dove l’insonorizzazione permette di socializzare in tranquillità. Interessante è l’integrazione di questo spazio altamente tecnologico con il concept della natura: nella enorme sala sorgono un tronchi d’albero neri, che ‘organizzano’ e separano gli spazi, i cui rami si fondono con cavi d’acciaio, proiettori, luci che irradiano il soffitto.
Non manca una gigantesca terrazza panoramica (80 mq) dalla quale ammirare lo skyline della Ville Lumière. Di giorno l’ampio spazio culturale è arredato con divani e sofa che gli danno l’aspetto accogliente di una lounge d’avanguardia dove si può pranzare, mentre la notte vengono tolti per trasformare l’area in sala da ballo. Alcuni dei pannelli della grande vetrata vengono usati durante gli eventi per pittoresche proiezioni. Electric è uno spazio dal sapore industrial ma con una importante vena fantasy, un vero trionfo della natura nell’arredo urbano, che Mathieu Lehanneur ha concepito in collaborazione con l’architetto Ana Moussinet.
Il lavoro di Lehanneur è sempre più apprezzato nel panorama internazionale. Mantenendo sempre il fil rouge dell’interazione tra il corpo umano e il suo living space, tra gli esseri viventi e la tecnologia, tra le sue opere più incredibili troviamo il quartier generale dell’agenzia pubblicitaria JWT, gioiello di interior design in cui piante, percorsi verdi, roccia si intrecciano con gli spazi da lavoro, fino a convivere, pensate un po’, con un pollaio nel patio. La natura si infiltra negli interni perché il workspace sia il più stimolante possibile e allo stesso tempo accogliente.
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