In concomitanza con un 8 marzo ricco di eventi culturali che hanno come tema centrale le tematiche femminili, torna a Roma Obbiettivo Donna, la rassegna organizzata e prodotta da Officine Fotografiche. Giunta all’ottava edizione, Obbiettivo Donna inaugura una mostra fotografica – Percorsi Atemporali – che propone uno sguardo al femminile su ‘memorie, sofferenza e problematicità sociale’. Tre le fotografe selezionate da Lina Pallotta, fotografa e docente, tra gli oltre cinquanta progetti pervenuti: Annalisa Natali Murri, Sara Palmieri e Luciana Passaro.
“Le tre autrici scelte, Annalisa Natali Murri, Sara Palmieri e Luciana Passaro hanno sviluppato in maniera organica ed esaustiva i soggetti che hanno deciso di affrontare e approfondire”, spiega Lina Pallotta. “sono progetti che ho selezionato perché li ritengo professionalmente e concettualmente compiuti. Il linguaggio indipendente e personale, la scelta di privilegiare un approccio intimo, che non penalizza la ricerca formale o strutturale, arricchiscono il dialogo sul linguaggio visivo contemporaneo”.
Diverse le tematiche su cui si incentrano i lavori delle tre artiste, ma accomunate da uno sguardo empatico e femminile. Documentazione sociale per Annalisa Natale Murri, che presenta ‘Cinderella’, che riporta con partecipazione ed empatia le condizioni delle Hijras, transessuali del Bangladesh. Uno spaccato sul dolore e la malattia di un giovane corpo è il lavoro di Luciana Passaro ‘Algòs’. L’esplorazione della memoria, un racconto autobiografico che sviscera il presente: è M. di Sara Palmieri. Tre percorsi visivi, tre storie, unite dalla scelta del bianco e nero e da un’evidente libertà espressiva nel ritrarle.
La rassegna si svolge dall’8 al 29 marzo (il 7 il vernissage), e in programma vi sono anche momenti di confronto e riflessione sul rapporto tra fotografia ed editoria, e sul contributo delle donne a quest’arte. Tra gli appuntamenti, il 15 marzo l’esperta in discipline delle arti visive Annarita Curcio terrà il seminario La Dolce Vita: come la fotografia ha raccontato le dive del cinema italiano negli anni ’50 e ’60. Attraverso una galleria di ritratti al femminile, si vuole illustrare il modo in cui fotografi come Tazio Secchiaroli, Federico Garolla e altri, abbiano saputo cogliere l’atmosfera di quel periodo. Il 21 marzo si terrà l’incontro Girls mix: contaminazioni e iniziative editoriali nel mondo della fotografia. Coordinato da Lina Pallotta il confronto illustrerà i progetti fotografici aperti alle contaminazioni, la comunicazione visiva e l’editoria Indipendente. In questo contesto si inserisce l’attività di Giuliana Prucca, editore indipendente internazionale specializzata in arte e libri fotografici, che presenterà la casa editrice Avarie con la sua prima pubblicazione, POSITION(S) di Antoine d’Agata, fotografo dell’agenzia Magnum Photo. L’incontro sarà animato anche dagli interventi di Fiorenza Pinna e Chiara Capodici, 3/3 che, le quali illustreranno la loro esperienza nell’ambito dell’editoria fotografica. In chiusura, il 29 marzo Simona Guerra presenterà il romanzo Bianco e Oscuro, storia di panico e fotografia (ed. Postcart 2012) ispirato a una storia vera. Un racconto fatto di immagini, parole, documenti visivi e testuali, realizzato con fotografie di Giovanni Marrozzini, che illustrano il disagio mentale e la fotografia come ancora di salvezza.
Ma non mancano appuntamenti serali e mondani: Obbiettivo Donna in collaborazione con Female Cut, associazione che organizza eventi live con un approccio completamente female, porta sulle pareti del River Loft, presso il Lanificio159, i progetti selezionati, per l’occasione, delle socie di Officine Fotografiche Roma. A seguire un party celebrativo nella sala club del Lanificio 159 che coinvolgerà oltre 20 tra le più significative e amate dj romane unite per condividere la consolle, in una spettacolare fusione di tecnica e stile. Musica, visual, grafica, fotografia, tutto rigorosamente al femminile.
Le mostre si tengono dall’8 al 29 marzo presso Officine Fotografiche Roma
Via Giuseppe Libetta, 1 00154 Roma
Nell’immagine:
Monika, 27 anni, esce di casa per incontrare i clienti.
La maggior parte delle Hijra è costretta a scegliere la prostituzione come unico modo per guadagnarsi da vivere.
Foto di Annalisa Natali Murri