Un particolarissimo museo danese ha da poco inaugurato la mostra Pop Art Design, una rassegna sulla corrente artistica più famosa del dopoguerra, che ha influenzato il mondo intero con la sua visione del mondo. E’ il Louisiana Museum of Modern Art ad ospitare l’esposizione, un piccolo gioiello di architettura classica immerso nella natura con vista panoramica sull’Øresund, lo stretto che separa la Zelanda (Danimarca) dalla Svezia, che vanta una collezione permanente di oltre 3000 pezzi.
Tra le correnti creative post-guerra nessuna è più riconoscibile della Pop Art. I suoi codici, i soggetti, la maniera di presentarli sono riconoscibili anche all’occhio meno esperto, grazie all’uso spericolato del colore, delle icone post-moderne, dei prodotti di consumo di massa. I riferimenti sono facili da identificare e collegare, appartengono alla vita quotidiana, tanto che la comprensione diviene pressoché immediata. Obbiettivo che i suoi esponenti si sono prefissati e in molti casi hanno raggiunto, scardinando il concetto di arte elitaria e dandole finalmente (siamo tra gli anni 50 e 60) una connotazione pop. Una visione sofisticata del mondo trasmessa attraverso immagini banali. La mostra Pop Art Design si sofferma sulla comprensione del processo creativo di artisti come Warhol, Lichtenstein, Hamilton, Eames, Panton e Sottsass, attraverso circa 180 opere di arte e design. Due discipline che nella mostra ‘dialogano’, si intersecano, tanto che a volte è difficile distinguerle.
Negli anni a cavallo tra il 1955 e il 1972 il mondo cambiò radicalmente dal punto di vista culturale: gli Stati Uniti si imposero come modello prevalente rispetto all’Europa, grazie alla produzione di massa, ai nuovi media, al mercato. Da un lato l’Europa ‘vecchia’, acculturata, elitaria; dall’altro gli USA dinamici, innovativi, massificati. Pop Art Design analizza come artisti e designer dell’epoca indagavano i fenomeni culturali, ma anche come le loro creazioni finirono per influenzare il mondo intero o perlomeno la sua estetica, per quanto riguarda pubblicità, televisione, manifesti, vignette, i loghi, il packaging, addirittura i caratteri di stampa.
Sono più di venti gli approcci specifici al tema affrontati dalla mostra danese, tra i quali, per esempio ‘Reality as Collage’, ovvero come gli artisti pop mescolavano tecniche e materiali a simboleggiare la nuova società composita; ‘Everyday Heroes’, le star dell’epoca che divengono ‘oggetti/soggetti pop’; ‘Woman as Fetish’: la figura femminile che i media proponevano come mero oggetto erotico; ‘Artificial Wolrd’, gli oggetti di consumo che diventano emblema di un modello dominante. Durante il periodo di apertura della mostra, si terranno incontri con esperti della Pop Art, ma anche di tutto ciò che fa parte del mondo pop, inclusa la musica, i personaggi, i consumi oggi.
Pop Art Design nasce dalla collaborazione tra Vitra Design Museum, Louisiana Museum of Modern Art and Moderna Museet, Stoccolma, ed è stata organizzata e curate da Anders Kold and Kjeld Kjeldsen, col supporto di C. L. Davids Fond og Samling.
Pop Art Design sarà visitabile fino al 9 Giugno 2013
per maggiori informazioni www.louisiana.dk
Nell’immagine: Installazione del Vitra Design Museum, Room 4©Vitra Design Museum 2012; foto di Ursula Sprecher. Andy Warhol, Marilyn Monroe, 1967©2012 The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc. / billedkunst.dk 2012, Tom Wesselmann, Smoker Banner, 1971.