Soia, ravanello, cavolo rosso, porro sono solo alcuni dei germogli dai sapori gustosi e svariati che possono essere consumati nell’insalata, a crudo, conditi con un filo d’olio di oliva o addirittura usati come ingredienti nella preparazione del pane e delle focacce.
Con il termine “germoglio” si intende il prodotto del seme vegetale che nasce dalla gemma di una pianta, e cioè tutti quei semi di cereali, legumi ed altre specie vegetali di cui si utilizza sia il chicco che, appunto, il germoglio.
Per una dieta sana ed equilibrata è importante assimilare cereali e legumi quotidianamente: il mix di fibre, carboidrati e proteine verdi, attiva infatti il metabolismo, regolarizza l’intestino e fa dimagrire.
Tuttavia i semi di questi prodotti allo stato crudo sono immangiabili ed indigesti e per essere digeribili devono essere cotti. Attraverso il calore però le proprietà che sono presenti allo stato embrionale nel seme, scompaiono. E’ qui che interviene il germoglio: con la germogliazione infatti è possibile mangiare crudi quegli stessi semi che,nel processo, hanno trasformato la loro energia e il loro contenuto nutrizionale in un prodotto commestibile.
Ricapitolando quindi: il germoglio è un alimento fresco, si presta ad essere mangiato crudo, è ricchissimo di vitamine, enzimi, oligoelementi; è facile da digerire, è privo di scarti poiché si utilizza per intero, è gustoso, è facile da preparare e conservare, ed è anche molto economico.
Ma come si producono dei “germogli fai da te”?
Coltivare i semi in casa è un processo che richiede poco sforzo con ottimi risultati.
Bisogna munirsi prima di tutto di un recipiente: barattolo di vetro o di plastica, un vaso, una ciotola di vetro, di ceramica o un piatto fondo, purché sia abbastanza grande da permettere ai semi di germogliare e favorire una buona aereazione per evitare muffe.
Riempire d’acqua il recipiente fino a coprire i semi o i fagioli per un’altezza di circa cinque centimetri.
Il primo giorno lasciate a bagno i semi per almeno 8-10 ore coperti da un tovagliolo umido. Dopo questo lasso di tempo vedrete che i semi si gonfiano e la pelle comincia a spaccarsi.
Il giorno successivo bisogna scolare e riempire il recipiente d’acqua 4-5 volte, scolando i semi tre volte in tutto. Più tardi bisogna ripetere l’operazione in modo da sciacquare bene i semi due volte al giorno ma non lasciandoli in ammollo.
Il terzo giorno si dovrebbero veder germogliare i semi, ma è importante continuare a sciacquarli due volte al giorno.
Il quarto e ultimo giorno si possono gustare i primi germogli, ricordandosi sempre di sciacquarli un paio di volte al giorno.
E’ possibile far germogliare quasi tutti i semi, ma i più indicati sono: il frumento , la soia verde, il miglio, i ceci, i fagioli, le lenticchie, il riso integrale, l’avena e il girasole. Meglio ancora sono i semi di coltivazione biologica, ottenuti senza uso di concimi chimici di sintesi, di diserbanti e altri veleni.
Infine, se siete ancora animati da “bucoliche” intenzioni ma il vostro spazio si limita ad un balcone o un davanzale, si può sempre coltivare verdure semplici come lattuga e pomodori o gli immancabili “odori” come la salvia, rosmarino, basilico.