Un servizio filantropico che mira a riciclare beni e costruire uno spirito di comunità. Questo è il progetto di Streetbank , il sito web nato con lo scopo di promuovere e organizzare il ‘Consumo collaborativo’, creando una sorta di social network di quartiere per il dono e il baratto.
L’idea nasce nel 2010 quando il trentenne Sam Stephens, residente nella west London, vorrebbe chiedere ai vicini alcuni attrezzi in prestito, ma non ne ha il coraggio perchè a malapena ricorda i nomi.
Da qui la domanda decisiva: “perché non prestare tutto ciò che si ha favorendo un concetto di condivisione di strumenti e attrezzi vari? E perché non allargare questo concetto a un gruppo di persone che vivono nello stesso quartiere?”
StreetBank attualmente conta più di 15.000 membri attivi in diverse comunità a Brighton, Leeds, Londra, addirittura nello stato di Washington negli USA e Vancouver, Canada. “Tutto merito del passaparola” ammette Sam. Ogni scambio o prestito avviene nel raggio di un miglio dalla propria porta e al contrario di qualsiasi altro social network costringe l’interlocutore al faccia a faccia, bussando senza timore alle porte dei vicini.
Il punto di partenza di Stephens è che ognuno di noi ha qualcosa da dare a chi ne ha bisogno e viceversa: cooperando si può arrivare a prestarsi di tutto senza spendere un centesimo.
Sono tantissimi gli oggetti offerti o richiesti sul sito, dai dvd agli attrezzi da giardino, da pianoforti ai microonde. Non solo, su StreetBank si scambiano anche abilità come fare la spesa o aiutare il vicino a fare il trasloco.
Per accedere ed iscriversi ai servizi del sito bisogna fornire una breve biografia e una fotografia, questo servirà per conoscere meglio i membri del gruppo e stimolare più fiducia reciproca.
E se volessimo costruire anche noi un network di quartiere? The Sharehood, il sito sulla condivisione locale di oggetti abilità e risorse, consiglia di partire sempre organizzando un incontro di gruppo, facendo un giro di presentazioni e parlando di ciò che ci ha motivati a partecipare.
In fondo in tempo di crisi scambiarsi oggetti e piccoli aiuti è il metodo migliore per salvare le tasche e familiarizzare di più con i vicini di casa.