In inglese il termine "dash" ha il significato di "goccia, piccola quantità “, in America è diventato anche l’acronimo di Dietary Approaches to Stop Hypertension, un programma di alimentazione flessibile ed equilibrato a basso contenuto di sodio.
Questa particolare dieta, realizzata negli anni ’90 e che solo recentemente ha riscosso grande successo negli USA, è particolarmente raccomandata per le persone con ipertensione acuta o pre-ipertensione e per chi soffre di colesterolo alto.
La pressione alta colpisce quasi 5 milioni di persone negli Stati Uniti e li espone ad alto rischio di malattie cardiovascolari. Il modello DASH, promosso dall’Istituto statunitense “National Heart, Lung, and Blood Institute” ha lo scopo di prevenire queste tipo di malattie proponendo alternative sane al "cibo spazzatura", scoraggiando il consumo di alimenti trasformati e suggerendo buone abitudini alimentari.
Gli studi sulla dieta DASH (sponsorizzati dal dipartimento della Saluta e dei Servizi Umani degli Stati Uniti) hanno dimostrato un netto abbassamento di ipertensione sui soggetti testati. Nello specifico tale programma impone un limite massimo di sodio che si aggira intorno ai 2000 mg al giorno. Si raccomanda il consumo di verdura, riducendo gli “spuntini” troppo calorici e sostituendoli con frutta, verdura cruda e yogurt magro. Spazio a legumi, pasta e riso, senza dimenticare di introdurre anche la frutta secca due volte al giorno.
E’ inoltre consigliato limitare l’impiego di grassi animali come il burro ma in alternativa è possibile consumare spezie e magnesio. Promossi anche gli alimenti come il pesce, carne bianca e latticini magri.
Anche i più golosi saranno soddisfatti: è possibile assumere dolci per un totale di cinque porzioni a settimana, purché sia incluso un leggero movimento fisico e che non si esageri sulle quantità, per dirla con un termine solo: “dash”.
